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Laureato 30enne non trova lavoro: “Anni di paghe misere e stage gratuiti, lo sfogo di Giuseppe: “Spero di non dover lasciare l’Italia”

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Trovare un lavoro stabile e retribuito in maniera adeguata non è sempre facile a Napoli. Sono state tante in questi anni le testimonianze di giovani e meno giovani, anche laureati, alla spasmodica di ricerca di un ‘posto al sole’ troppo spesso utopico. Raccogliamo in tal senso la denuncia di Giuseppe (nome di fantasia). Il  30enne ci ha chiesto, infatti, di restare anonimo perché ‘spesso fallire crea vergogna, anche se lo Stato dovrebbe fare qualcosa in più per chi cerca un impiego’.

Giuseppe ripercorre con noi il suo percorso lavorativo ricco di ostacoli: “Già prima del diploma avevo fatto qualche lavoretto per mantenermi agli studi, poi, dopo averlo conseguito, ho deciso di iscrivermi all’Università. Mi sono laureato nel 2016 in Lingue e letterature (laurea magistrale) presso l’università Federico II. Ho lavorato come cameriere in un ristorante, poi nell’accoglienza in un noto museo di Napoli per uno stage universitario. Successivamente sono stato chiamato come steward, ma con contratti a progetto o come addetto alla sicurezza e nell’accoglienza dei turisti”.

Retribuzioni scarne e contratti a termine per il 30enne, con l’impossibilità di costruire un futuro. “Quando effettuavo tirocini non retribuiti avevo sempre la speranza di un’assunzione futura, ma nulla. E quando mi pagavano era sempre una miseria. Ho provato anche a fare l’insegnante a Roma, ma gli affitti o gli abbonamenti costavano troppo, più delle poche supplenze che riuscivo sporadicamente a racimolare”. 

“Ora sono alla ricerca di qualsiasi posizione lavorativa che possa darmi la possibilità di crescere professionalmente e che mi garantisca una stabilità economica dignitosa e continua nel tempo. Sogni non ne ho più. Spero di riuscire ad entrare nell’aviazione ma non sarà facile. Sento finora di aver gettato via denaro, sacrifici e tempo. Mi auguro solo di non dover essere costretto ad abbandonare l’Italia per poter sopravvivere”, conclude Giuseppe.

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Nuovo Codice della Strada, denunce e patenti ritirate a Napoli: la situazione

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Il nuovo Codice della Strada ha mietuto le prime vittime. Infatti, nello scorso weekend sono stati intensificati i servizi della Polizia di Stato in tutta la provincia di Napoli, che hanno portato al controllo di 18 veicoli.

In particolare, sono state contestate 107 violazioni del Codice della Strada, ritirate sette patenti di guida, per un totale di 243 punti patente decurtati ed il conseguente sequestro di sette veicoli e il fermo amministrativo di altrettanti.

Inoltre, nella notte di domenica, gli agenti della Polizia Stradale di Napoli sono intervenuti sulla Tangenziale nei pressi della Barriera Astroni, dove hanno controllato ben 34 persone per verificare il loro stato di ebbrezza o la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, e ne hanno denunciate due per guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti con il conseguente ritiro delle rispettive patenti di guida.

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Rischio tsunami nel Mediterraneo, ecco lo studio dell’Ingv sul riscaldamento globale

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Il riscaldamento globale potrebbe portare gli tsunami nel Mediterraneo nei prossimi decenni. Questo è quanto emerge dagli studi pubblicati sulla rivista internazionale ‘Scientific Reports’, a cui hanno collaborato i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

In particolare, i risultati evidenziano che il previsto aumento del livello del mare causato dal riscaldamento globale, combinato con i movimenti geologici costieri, potrebbe accrescere il rischio per oltre 150 milioni di persone che vivono in quest’area.

Ecco quanto dichiarato dal ricercatore dell’Ingv, Marco Anzidei, coautore dello studio e coordinatore del progetto Savemedcoasts2:

“Alla fine di questo secolo, il livello medio globale del mare potrebbe salire fino a circa 1,1 metri rispetto a oggi. Questo rappresenta potenzialmente un rischio crescente per le popolazioni costiere del Mediterraneo che non possiamo sottovalutare. Questo significa un significativo incremento del rischio, in particolare per le coste più basse del Mediterraneo, una delle aree più popolate al mondo”.

Alle sue parole fanno seguito quelle di Anita Grezio, ricercatrice dell’Ingv e primo autore dello studio:

“Nello studio abbiamo considerato come i movimenti geologici possano sommarsi all’innalzamento marino, aggravando il rischio nelle zone dove il suolo tende ad abbassarsi. La nostra ricerca fornisce nuovi strumenti per valutare il pericolo tsunami, integrando scenari futuri che tengono conto sia dei cambiamenti climatici che dei fenomeni geologici”.

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Ansia per Ottavia Piana, la speleologa bloccata in una grotta del Bergamasco: le ultime

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Sono ore d’apprensione per le sorti di Ottavia Piana, la speleologa infortunata nella grotta ‘Abisso Bueno Fonteno’ nel Bergamasco.

Infatti la donna è caduta ieri sera da un’altezza di circa cinque metri, rimediando diverse fratture. In seguito, è stata trasportata in un punto all’interno della grotta, dove è stato allestito un campo base riscaldato per consentire alla barella di superare il tratto più stretto della spelonca.

In particolare, ella si trova a tre chilometri dall’ingresso della grotta, raggiungibile in quattro ore di tempo. Intorno alle 10 di stamane, la speleologa è stata raggiunta da un medico e da un infermiere, che le hanno effettuato i primi controlli del caso. Intanto, i Vigili del Fuoco di Bergamo e Lovere sono intervenuti sul posto e hanno installato dei fari per illuminare l’imbocco della grotta.

Ecco quanto si legge in una nota:

“Dal termine del tratto più stretto all’uscita seguirà un lungo tragitto, più lineare. L’infortunata è vigile e collaborativa”.

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