Nuova udienza nel processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, la giovane di origini napoletane uccisa nel maggio 2023 a Senago, nel milanese. A testimoniare in aula stavolta, inizialmente protetta da un paravento, è stata la 23enne italo-inglese che aveva avuto una storia con Alessandro Impagnatiello, compagno di Giulia, imputato e reo confesso del delitto della 29enne uccisa mentre era al settimo mese di gravidanza.
La testimonianza si è concentrata in particolare sul pomeriggio di sabato 27 maggio, quando le due donne si sono incontrate per un confronto. “Salvati, appena puoi salvati tu e il tuo bambino”, uno dei messaggi scritti quel giorno dalla 23enne a Giulia. “Le ho scritto questo intendendo di salvarvi da una persona non onesta, che aveva due vite parallele”, ha ripercorso la giovane in aula, dove sono stati fatti ascoltare anche alcuni messaggi vocali intercorsi tra le due donne. La 23enne ha spiegato di avere offerto a Giulia un letto, in quel drammatico 27 maggio, per non farla tornare nell’appartamento di Senago.
La giovane ha ripercorso anche le tante bugie di Impagnatiello, come quando nell’aprile 2023, la 23enne ha scoperto la vacanza a Ibiza e contemporaneamente che Giulia era ancora nella vita dell’uomo ed era incinta. Impagnatiello rassicurò la ragazza dicendole che il bambino non era suo, e che lui continuava a stare vicino a Giulia perché sarebbe stata bipolare e avrebbe voluto uccidersi. Messo però alle strette, Impagnatiello mostrò alla giovane un falso test del Dna. “Non sapendo come gestire la situazione volevo aiutare Giulia, farle capire, darle qualcosa di concreto e farle capire che cosa stava succedendo”, ha detto in aula la ragazza.
“Oggi non sarà l’occasione per indagare sulla mente di Impagnatiello. Oggi è molto importante la deposizione della teste, che dovrà fornirci elementi importanti per capire certe dinamiche. Richiesta di una perizia psichiatrica da parte della difesa? Sarà sentito un nostro consulente, lo psichiatra e la psicologa che hanno fatto la nostra consulenza. Daranno l’esito della loro consulenza e da lì poi verranno fatte alcune valutazioni, lo sottoporremo all’esame della Corte. Impagnatiello è molto provato dalla situazione. Non finge, si vede chiaramente dalla sua faccia la sua situazione interiore”, ha detto parlando ai giornalisti prima dell’udienza l’avvocato Samanta Barbaglia, legale di Alessandro Impagnatiello.