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CAIVANO. Dopo l’articolo di Minformo viene disposta la chiusura dell’intero stabile della scuola “Capogrosso”

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CAIVANO – La ragione, purtroppo, a queste latitudini appartiene solo a pochi eletti. Non ce ne vorranno quei pochi, fortunatamente, genitori che a spada tratta difendevano lo sprovveduto operato della dirigente scolastica e decisioni della terna commissariale che hanno lasciato che i bambini potessero continuare a studiare ammassati sia in palestra che in refettorio, con il rischio del pericolo crollo dell’intero stabile, proprio perché a monte di tali decisioni mancava un parere tecnico qualificato che ne accertasse l’agibilità di quella porzione di fabbricato ma fortunatamente Dio – così preferiscono pensare gli utenti della scuola cattolica menzionata – ha illuminato, dopo il nostro articolo di stamattina (leggi qui), le menti dei Commissari Prefettizi che hanno mandato un tecnico comunale sul posto per ulteriore sopralluogo, quest’ultimo non assumendosi, legittimamente, la responsabilità di dichiarare agibile la porzione di quel fabbricato, ha suggerito ai viceprefetti di ordinare la chiusura dell’intero stabile fino a quando non ci sarà il parere di un tecnico abilitato che ne attesti l’ideoneità statica e sismica dell’intero edificio.

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CAIVANO. La Commissione Prefettizia paga il progetto del Canile. l’ On. Penza non pervenuto.

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CAIVANO – La comunità gialloverde proprio non ci riesce ad uscire fuori dal pantano. Alla parte sana della città oltre l’indignazione non arriva quel sussulto di dignità che la fa alzare dalla comoda poltrona di casa sua e con un colpo di frusta a spazzar via la vecchia classe dirigente che, nel frattempo, sempre in accordi con le solite zone d’ombra che continuano a muovere i fili attraverso i più rinomati imprenditori della città, aspetta il momento giusto, a pochi giorni dalle elezioni, per uscire con la testolina fuori dai sottoservizi urbani dove era finita subito dopo i clamorosi arresti dell’ottobre 2023 e presentarsi alla città come la risolutrice ai problemi che essa stessa ha creato.

“Segui i soldi” suggeriva il buon Giovanni Falcone ai suoi inquirenti ed è questo che dovrebbe fare anche la Prefettura durante la campagna elettorale di novembre prossimo. Seguire i soldi. Stare a guardare come si muovono coloro che hanno sempre pagato, stanno pagando e continueranno a pagare il pizzo a quella criminalità organizzata che col Modello Caivano si è perfino rafforzata. E con i soldi di questi ultimi, seguire gli appalti pubblici e privati che gli vengono affidati e riuscire a scoprire con questi soldi la campagna elettorale di chi stanno sponsorizzando sul territorio, dopodiché a casa mia due più due ha sempre fatto quattro.

A Caivano nulla cambierà se si voteranno sempre gli stessi e questo la gente lo ha compreso e lo sa bene, solo che non ha ancora compreso che per votare i nuovi, questi dovranno scendere in campo, essere volenterosi e porsi in prima linea per la salvaguardia politica del proprio territorio. A Caivano siamo in trentaseimila. Alla salvezza di Caivano bastano 100 tra uomini e donne di buona volontà per poter sovvertire quello status quo che ha sempre determinato il benessere e l’equilibrio dei pochi e per far comprendere meglio come funzionava la politica e quanto sia mancante la Commissione Straordinaria nel concludere gli iter burocratici affinché si facciano gli interessi dei cittadini e di conseguenza far comprendere quanto sia necessaria un’Amministrazione integerrima innamorata della propria città vi voglio raccontare un’altra storiella in salsa gialloverde.

A Caivano esiste un problema annoso che si chiama “cani randagi”. Da tempo immemore l’Amministrazione comunale paga fior fior di denaro pubblico ad un canile esterno affinché si prenda cura dei cani randagi caivanesi. Cinquecento sono i cani da più di trent’anni. Passano gli anni e di questi cani non ne muore mai nessuno. Evidente che questi soldi oltre la ditta affidataria dell’appalto facciano comodo anche a qualche altro Consigliere o Assessore così come è evidente che tale servizio potesse fungere da prebenda del solito consigliere/assessore che però durante l’arco degli anni cambiava nome e andava a riempire la casella di quella prebenda.

Un problema che l’allora Assessore all’Ambiente, oggi Deputato della Repubblica Pasqualino “marsupio” Penza volle fare suo. E all’interno dell’Amministrazione Falco si battè affinché si riuscisse a intercettare fondi per la costruzione di un canile di proprietà comunale. Così, grazie alla pandemia e ai fondi PNRR a Caivano per risolvere la questione arrivano, tra un fondo e un altro, € 1.381.300,91.

Con la supervisione di Penza nel 2021 veniva approvato il Progetto di fattibilità del canile comunale redatto da Vincenzo Zampella – attualmente agli arresti domiciliari per i reati di estorsioni e tangenti sul territorio – e nel febbraio 2023, quando Penza non era più Assessore ma era già Deputato, come tecnico viene scelto l’Arch. Antonio Laurenza a cui veniva affidato l’incarico di Progettazione definitiva per un totale di € 41.007,62 mediante affidamento diretto. La solita prassi tanto cara agli amministratori caivanesi di sempre.

Fin qui, tutto sembrerebbe regolare, tranne il totale improvviso disinteresse al problema del Deputato Penza da quando è arrivato a Caivano la Prefettura.

Ogni cittadino di buon senso potrebbe pensare: “vedere cammello, pagare moneta”. Invece no. Il 10 gennaio scorso, sotto l’egida della terna commissariale straordinaria prefettizia, l’ex Responsabile ai Lavori Pubblici Francesco Ferraioli firma la determina di liquidazione a favore dell’Arch. Antonio Laurenza dell’importo di € 41.007,62 con ritenuta di acconto pari ad € 6.464,00.

Giustamente e legittimamente il lavoro l’architetto l’ha fatto ed è giusto che a chi lavora spetta merito. Ma il canile? Neanche l’ombra! E la Commissione Straordianaria? Neanche l’ombra! E il Deputato Penza? Neanche l’ombra! E i soldi? Si spera fermi nelle casse comunali! E il problema? Non risolto! E la prebenda sui 500 cani in stallo altrove? Ancora presente e spendibile dalla prossima Amministrazione. Questa è un’altra triste storia che rappresenta il modus operandi fetido e putrefatto della malagestio caivanese. Intanto Dispenza e Penza se ci siete battete un colpo! Alla prossima storiella.

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CAIVANO. Confermato l’abuso edilizio della sottosegretaria Pina Castiello. Al Comune nascondono gli atti.

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CAIVANO – In virtù del fatto che la legalità deve essere praticata e non predicata, visto che la vecchia classe dirigente a Caivano continua imperterrita a restare in “complice” e “connivente” silenzio e dato che la società civile continua ad avere molta paura dei “mammasantissima” della politica per schierarsi in prima persona a favore e in tutela del proprio territorio, stamattina voglio raccontarvi una bella storiella del tutto caivanese legata ad un vecchio sistema che anche la Commissione Prefettizia continua a servirsene e ad alimentare.

La storiella riguarda l’insabbiamento delle pratiche nel settore Urbanistica e Patrimonio. Oramai è risaputa la mia inchiesta sul ranch di proprietà della Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello (leggi quiquiqui e qui).

All’indomani della pubblicazione di questi miei editoriali la vicenda è stata interessata dalla Procura della Repubblica e da lì sono partite le indagini da parte della Polizia Locale, delegata dalla Procura in qualità di Polizia Giudiziaria.

Alcuni agenti della Polizia Locale si recano sul posto per accertamenti sull’Immobile il giorno 23 dicembre 2024 insieme al geom. Migliaccio Matteo, istruttore tecnico investito dal Responsabile del V Settore Fioravante Giordano. Pur dichiarando di non essere stati in grado di accedere a tutte le parti dell’immobile per “motivi privati della proprietà”, asseriscono che da questo accertamento non sono emerse difformità piano-volumetriche e di destinazione come assentite del titolo rilasciato per la parte dell’immobile perlustrato. Il verbale firmato dall’istruttore Migliaccio e dal Responsabile Giordano viene protocollato il giorno dopo, il 24 dicembre 2024.

Passano le festività natalizie ed evidentemente il capitone o il pandoro fanno venire qualche senso di colpa al Responsabile Fioravante Giordano, tanto è che il 2 Gennaio 2025, al primo giorno di lavoro dopo le feste, il solerte responsabile, richiamando l’accertamento di cui sopra, protocolla un altro verbale. Stavolta “magicamente” su questo procedimento che riguardano le indagini sull’immobile di proprietà della famiglia Castiello parte una verifica catastale e compaiono alcuni atti d’ufficio che poi vedremo nello specifico. Asserendo di nuovo di non essere stati in grado di perlustrare l’intero immobile e sulla scorta dei documenti rilevati comunica al Comandante della Polizia Locale Tito Giglio, alla Sovraordinata Arch. Teresa Ricciardiello e all’intera Commissione Straordinaria che, ai fini di una verifica completa della corrispondenza e conformità urbanistica con i titoli rilasciati, è necessario effettuare un ulteriore sopralluogo di accesso all’intera area interna ed esterna allo stesso.

Le indagini della Procura intanto procedono ma da queste parti non si effettua alcun altro sopralluogo. Ma la patata bolle tra le mani di Fioravante Giordano e considerate le attenzioni sul tema da parte nostra, l’ex Responsabile del V settore non può restare con le mani in mano senza dimostrare di proseguire sull’argomento, così decide di prendere tempo e lo fa chiedendo un parere legale all’Avvocatura di Stato nella persona del Sovraordinato Avv. Mariano Valente ponendo a quest’ultimo sei quesiti e mettendo a conoscenza di tale richiesta anche la Commissione Straordinaria e il Segretario Generale del Comune di Caivano.

Lavoro facilissimo per l’Avv. Valente dato che all’interno della relazione che precede le sei domande sono già riportate le risposte, avendo accuratamente dettagliato tutte le difformità presentate nella documentazione inerente suddetto fabbricato e che in parole povere cercherò di illustrare di seguito.

Agli atti d’ufficio sono stati rinvenuti una Concessione Edilizia del 28 febbraio 2003 avente ad oggetto “Costruzione di una casa colonica composta da un piano seminterrato, un appartamento al piano terra-rialzato e n.2 appartamenti al piano primo”; una DIA del 19 marzo 2007 per lavori di ristrutturazione e di finimento del locale adibito a ricovero temporaneo di animali (cd Stalla); una SCIA in sanatoria del 24 dicembre 2018 per la realizzazione di piscina perimetrale; un Permesso di Costruire in Sanatoria del 3 agosto 2022 per la realizzazione di un sottotetto praticabile non abitabile al secondo piano di pertinenza del piano sottostante, nonché ampliamento del 20% della volumetria esistente.

L’area ricade in zona E2 diciplinate dalle vigenti N.T.A. ai sensi degli art. 47 e 49 ma agli atti è stata rinvenuta una copia delle N.T.A. in formato PDF che riporta in parte all’articolo 47 una dicitura diversa in ordine alle concessioni e alla volumetria massima. Praticamente secondo la N.T.A. vigente non si può andare oltre i 500 mc, mentre il progetto redatto a cura del Arch. Armando Romano utile alla concessione rilasciata alla coltivatrice diretta Sig.ra Faiola Maria Teresa (mamma della Sottosegretaria Pina Castiello) presenta una volumetria totale di 1912,54 mc.

Inoltre c’è da sottolineare che l’istanza per il Permesso di Costruire in sanatoria rilasciato il 3 agosto 2022, viene presentata il giorno 28 luglio 2022, praticamente un’autorizzazione rilasciata in tempi record. La più celere della storia dell’Urbanistica mondiale se mettiamo pure che tra il 28 luglio e il 3 agosto 2022 ci sono solo tre giorni lavorativi per lo mezzo. Poi andiamo a spulciare meglio i documenti e scopriamo che il rilascio avviene da parte dell’allora Responsabile del Settore Vincenzo Zampella. Quest’ultimo imputato nel processo delle estorsioni e tangenti da parte del clan egemone sul territorio che ha visto oltre al suo arresto anche quelli di un assessore, un Consigliere comunale e altri sette camorristi.

Peccato però che Vincenzo Zampella non sia stato così solerte quanto Fioravante Giordano compulsato dalla Procura che sull’istanza inoltrata dal tecnico si accorge di varie difformità tra cui l’altezza massima del sottotetto non rispettata sia nell’intradosso di colmo sia in quello dell’imposta della falda unica inclinata, inoltre per la stessa autorizzazione non sono stati versati contributi di costruzione e non è presente agli atti l’atto notarile inerente il vincolo di destinazione.

Poi nella relazione presentata all’Avv. Valente e alla Commissione Straordinaria c’è un passaggio molto importante che lascia a pochissime interpretazioni e che recita: “Per quanto riguarda il calcolo della volumetria non si tiene conto che rispetto alla C.E. del 2003 l’immobile riporta un’altezza pari a 7,40 e non più 6,40 mt. Ciò è dovuto dal fatto che il Piano interrato fuoriesce di 1,00 mt fuori terra. Si tratterebbe pertanto di una sanatoria per difformità totale dell’immobile”.

A seguito di tale relazione si chiede all’Avvocatura di Stato se sono state richiamate le giuste leggi e se è stata fatta giusta interpretazione. Fermo restando che al di là delle interpretazioni il metro non mente e così neanche le immagini satellitari che ci raccontano che nel 2003, anno ultimo utile per qualsiasi sanatoria, in quell’area esisteva solo un piccolo casolare.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo siamo venuti a conoscenza che l’Avv. Valente ha anche ottemperato al suo compito, peccato però che le risposte ai quesiti siano state inviate attraverso un protocollo secretato all’ex Responsabile Fioravante Giordano e alla terna commissariale prefettizia amministratrice del Comune di Caivano.

Terminati i suoi primi sei mesi di lavoro all’ente gialloverde, l’Arch. Fioravante Giordano, senza nemmeno dare il preavviso – il Contratto di lavoro e la legge glielo consentono – scappa via a gambe levate senza neanche riportare tutto quanto descritto in questo editoriale in una relazione di passaggio di consegne al prossimo responsabile che verrà. Praticamente l’attuale Responsabile del V settore ad interim Giovanni Tuberosa è all’oscuro di tutto ciò e il prossimo Responsabile che sicuramente sarà scelto a breve da una graduatoria a scorrimento avrà la stessa defezione.

Allora l’appello dei caivanesi, affinché su questa vicenda sia fatta luce, è rivolto principalmente alla terna commissariale capitanata dal Prefetto in quiescenza Filippo Dispenza che durante il suo passato recente lontano da Caivano ha già dimostrato, forse anche in buona fede, di nascondere bene fatti e misfatti (leggi qui) dato che è stato condannato per patteggiamento dalla Corte dei Conti per danno erariale. Quindi nella speranza che stavolta, a Caivano, non si vogliano tutelare gli interessi di una Sottosegretaria di Governo è possibile sapere che cosa se ne voglia fare di questi abusi edilizi? Filippo Dispenza se ci sei batti un colpo!

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A Caivano l’evento “Dantedì” che rende omaggio al Sommo Poeta: appuntamento a domani

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Domani, martedì 25 marzo 2025, alle ore 18, in via Matteotti 41 a Caivano (Napoli), si terrà l’evento dal titolo “Dantedì” organizzato dall’associazione culturale “Spazio Libero Caivano”.

“Spazio Libero” è una neo associazione nata agli inizi di gennaio grazie a un gruppo di cittadini caivanesi (professionisti, docenti, impiegati) che hanno voluto, così, lanciare un messaggio di speranza e di rinascita.

“Cultura, Arte, Passione, Attualità. Quattro parole per raccontare un evento che rende omaggio a Dante in modo coinvolgente e interattivo. Tra opere ispirate alle suggestive ambientazioni dantesche, prenderanno vita dialoghi, performance e riflessioni contemporanee per riscoprire il Sommo Poeta con occhi nuovi”, questo l’annuncio di “Spazio Libero Caivano” sui propri canali social in cui invita ad accorrere nel pomeriggio di domani presso la propria sede.

Interverranno Simona Laurenza e Antonio Vitale. Esporranno Giuseppe Argiento, Elisa Lanna e Andrea Mennillo. Sarà la Dottoressa Mara Parretta a moderare. Relazionerà, invece, il professore Rocco Cagnazzo.

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