FRATTAMAGGIORE – Stamattina voglio raccontarvi delle strane abitudini di gran parte della classe politica. Soprattutto nel rapporto con la stampa e con la comunicazione. Ne parlo con consapevolezza rispetto a quanto mi è accaduto in queste settimana. Abbiamo raccontato i fatti, semplicemente cosa è accaduto prima del Consiglio comunale dove l’unità del gruppo consiliare del Pd è andata, com’era facile prevedere, in frantumi. Abbiamo spiegato prima del Consiglio cosa avessero deciso i singoli consiglieri democratici. E i fatti ci hanno dato ragione.
Le reazioni? C’è chi ha minacciato querele non sappiamo per cosa, verificato che abbiamo solo riportato il “dietro le quinte” di azioni politiche e poi abbiamo espresso una valutazione evidente su cosa abbiano prodotto quelle azioni: la distruzione del gruppo consiliare del Pd.
Addirittura un consigliere comunale chiama in redazione, chiede una presa di distanza dall’articolo e quando gli ricordiamo che sul suo conto abbiamo solo anticipato la sua assenza al Consiglio, quindi era libero di dichiarare il contrario, ossia che avrebbe partecipato alla seduta, resta senza parole e riesce solo a pronunciare la frase: “No, no, sarò assente”. Allora abbiamo scritto la verità. Magari, vuole darci una sua opinione o versione diversa sulla dinamica dei fatti? Risposta secca, “no, no”.
Insomma, ci ha telefonato per un saluto affettuoso. Voleva smentire qualcosa che nemmeno lui sapeva. Capita quando si va in fibrillazione. Questo perché non si è abituati alla stampa libera, quella che s’informa, che racoglie fatti, li scrive e nelle analisi seguenti riconosce meriti e demeriti senza posizioni precostituite. Qui c’è l’abitudine, al netto delle ipocrisie, da parte della politica di controllare la stampa. E basta anche una minaccia di querela per far cancellare qualche articolo. È accaduto anche questo. Ci perdonerete, “Minformo” è altra roba.
In una dinamica democratica, raccontiamo i fatti e vogliamo dare a tutti la possibilità di esprimere un pensiero, di raccontare versioni diverse, di esprimere la propria valutazione, la propria visione dei fatti. Un giornale libero, aperto. A breve arriverà sui territori anche il nostro cartaceo e “MinformoTv” lancerà nuovi format televisivi, quotidiani e di approfondimento settimanale. Con ospiti ed una presenza costante sui territori. Insomma, la politica a Frattamaggiore deve uscire fuori dalla campana di vetro nella quale ha vissuto fino ad oggi.
La stampa non si compra, non si guida, non si zittisce e non si minaccia. Noi le notizie le raccogliamo in prima persona, non attendiamo che il politico di turno porti qualche carta magari avendo anche un obiettivo subdolo da raggiungere poco edificante e nasconderlo dietro la bandiera della legalità un attacco ad un avversario politico senza nemmeno metterci la faccia. E lo si fa armando una penninna di poco conto. Di esempi ne potremmo fare tantissimi.
Preferiamo assumerci l’onere e l’impegno di “scavare” i fatti, di ricostruire dinamiche e azioni, di informare i cittadini su ciò che accade nel dietro le quinte, senza altro interesse se non la verità. E, ripeto, “Minformo” è aperto a tutti coloro che vogliono esprimere una posizione. Le minacce di querela, però, lasciatele nel dimenticatoio. Ci farete più bella figura e ne guadagnerete in credibilità. Anche perché le querele temerarie lasciano il tempo che trovano e poi è assurdo che un giornalista va querelato per intimidirlo mentre tra loro si delegittimano, s’infangano, raccontando peste e corna l’un dell’altro e poi, come se nulla fosse, li trovi insieme attorno ad una tavola per decidere quali azioni mettere in campo. Un po’ di serietà non guasterebbe. Se ritengo che una persona sia un poco di buono, non mi fermo con lui nemmeno a prendere un caffè. Figuriamoci se condivido un’azione insieme oppure un percorso lungo finalizzato alla campagna elettorale. Si chiama dignità.
Certo, chi è abituato a comportarsi così, ci metterà tempo per adeguarsi alla libertà di stampa, ad una stampa non controllata, non gestibile. E forse, proprio la presenza di un’attività d’informazione seria, potrà migliorare col tempo persino la qualità e i comportamenti della politica.
Una distorsione che si verifica anche nella Comunicazione. Frattamaggiore è l’unico comune dove comunica il sindaco e al massimo un paio di consiglieri comunali. Poi silenzio. E chi comunica non parla di temi, non aggiorna i cittadini sulla politica, sui nuovi assessori, sulla composizione della nuova giunta, sugli aggiornamenti amministrativi. Niente. Non è comunicazione politica. Al massimo, chi si sforza, mette foto belle come se fosse un influencer, il compleanno suo, dei figli, della mamma, del papà, del nonno. Come se fosse Chiara Ferragni e non un politico da cui i cittadini vorrebbero solo ottenere informazioni e anche riflessioni sulla vita politica e amministrativa della città.
La cosa peggiore accade quando un consigliere scrive un post polemico, all’improvviso, dopo anni di silenzio, per essere “chiamato” e poi a telefonata avvenuta lo cancella. Qui è normale perché non si parla e se si parla, pure con toni alti, lo si fa con l’indicazione sempre di una parte politica. Quindi, è sempre tutto funzionale alla politica e gestito dalla politica. La critica, l’offesa. Tutto organizzato e gestito dalle parti politiche. Toni alti, toni bassi, silenzio, lo decide sempre la politica.
Nessuno lo confermerà ma che sia una realtà storica e determinata, me l’hanno confermato proprio quei politici in decadenza che questo meccanismo a Frattamaggiore l’hanno inventato. Quindi, da questo punto di vista bisogna migliorare e soprattutto iniziare ad abituarsi alla libertà di stampa, all’informazione che verifica e racconta, che esprime giudizi e che dà spazio a tutte le posizioni. E spero che pure i politici frattesi inizino finalmente a parlare di temi senza alzare polveroni scandalistici per coprire i “bubboni” che si annidano da anni negli uffici come la questione rifiuti (nessuno ha scritto un rigo), la questione delle cooperative (anche su questo tema le cose concrete e veramente da chiarire nessuno le ha ancora scritte), tanto per citare un paio di esempi. Qui si parla di legalità ma non si ha il coraggio nemmeno di raccontare le questioni giudiziarie per ciò che sono.
La classe politica di Frattamaggiore deve imparare a mettersi in gioco mettendoci la faccia, assumendo posizioni e assumendosi la responsabilità delle decisioni e delle azioni.
Tornando al disastro Pd, una domanda che approfondiremo: com’è possibile dare credibilità a consiglieri che decidono di fare un’azione contro il sindaco e la giunta quando hanno in giunta degli assessori? Uomini di lotta e di governo. Fa già ridere così. Anche su questa elementare valutazione, nemmeno un rigo. Passa tutto inosservato perché come detto è sempre la politica che guida, detta tempi, modi e temi.
Giustifichiamo la fibrillazione di questi giorni dopo i nostri articoli, ma “Minformo” è altra cosa. A disposizione di tutti per parlare, intervenire, per rilasciare dichiarazioni, interviste, in Tv, sul giornale web o sul cartaceo che a breve troverete in distribuzione gratuita sul territorio.
Fatti, riflessioni, opinioni e spazio a tutti. Questi siamo noi