In occasione del giorno dello sciopero internazionale contro il genocidio nella striscia di Gaza, gli attivisti hanno bloccato l’accesso della Leonardo a Bacoli, perché a loro parere produrrebbe la componentistica militare per Israele, tramite una sua controllata.
In particolare, essi hanno esposto uno striscione davanti alla sede dell’azienda, che campeggia con lo slogan: “Leonardo macchina di morte: stop al genocidio, Free Palestine”.
Poi, gli stessi manifestanti hanno così dichiarato in una nota:
“Oggi siamo qui per dire chiaramente che il governo italiano e la Leonardo sono complici del genocidio del popolo palestinese: il rifornimento di armi da parte della prima azienda italiana per produzione bellica all’esercito di Nethanhyau rappresenta per noi un punto di non ritorno, è il momento delle azioni concrete contro i complici di questo sterminio”.
Poi, concludono: “Bloccare tutto, innanzitutto la produzione di armi, è una necessità. Dal 7 ottobre ad oggi sono più di 30.000 i palestinesi uccisi, di cui più di metà erano donne e bambini, il complice silenzio di mass-media e comunità internazionale circa il genocidio in corso non è più tollerabile”.