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Sant’Antimo: “Papà mamma ti tradisce”. Carabinieri arrestano una 28enne

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A Sant’Antimo i Carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Giugliano hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia una 28enne incensurata. E’ pomeriggio e al 112 arriva una richiesta di aiuto per una lite in famiglia. Quando i carabinieri arrivano sul posto, però, la richiesta di aiuto proviene da un altro appartamento e non da quello segnalato. Al suo interno un uomo e i suoi due figli di 9 e 6 anni che raccontano ai militari cosa fosse appena accaduto.
Padre e bambini sono scappati di casa per sfuggire alla moglie e madre. La donna, armata di forbici, aveva rincorso i propri cari fino al cortile condominiale.

L’ira della 29enne causata dai bambini che avevano osato riferire al padre che la loro mamma li aveva lasciati soli durante la mattinata per incontrarsi con un altro uomo. La donna ha prima picchiato i bambini davanti all’uomo e poi ha deciso di armarsi di forbici con le 3 vittime che sono riuscite a fuggire. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare che la donna già in passato avesse picchiato i propri figli causandogli lesioni refertate da personale medico proprio per evitare che dicessero al padre delle sue relazioni extraconiugali.I carabinieri sono entrati in casa e hanno arrestato la donna. Le forbici sono state sequestrate e i servizi sociali sono stati avvisati. L’arrestata è nel carcere di Pozzuoli mentre i bambini sono con il loro papà.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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