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Colpo di scena al processo del boss del narcotraffico, avanzata l’eccezione di incostituzionalità in merito alle intercettazioni

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Si tra celebrando davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Napoli Dottoressa Miranda il processo a carico di Raffaele Imperiale e dei suoi stretti collaboratori. Nell’aula 111, hanno discusso l’avvocato Frizzi in favore di Imperiale, oggi collaboratore di giustizia. Poi l’avvocato Giuseppe Formicola difensore di Mario Allegretti. Infine è toccato agli avvocati Immacolata Spina e Luigi Poziello, difensori di Mario Simeoli, che hanno avanzato eccezione di incostituzionalità in merito alle intercettazioni sulle quali sarebbe basato l’intero processo penale, visto che il gruppo Imperiale comunicava tramite chat criptate sull’applicazione Sky Ecc. Il giudice del tribunale di Napoli ha sospeso il processo e ha rinviato il processo a lunedì prossimo, per decidere la questione di legittimità costituzionale, che se dovesse essere accolta rimetterebbe alla Corte Costituzionale la decisione in merito all’utilizzabilità delle intercettazioni sulle quali si basa tutta l’indagine della procura partenopea. 

Condanne durissime quelle chieste dal Pm per il gruppo di narcos legato all’ex super latitante Raffaele Imperiale. Nel processo in corso a Napoli, che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup Maria Luisa Miranda. Oltre al narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale sono imputati anche i suoi più stretti collaboratori, come Bruno Carbone, suo socio in affari, Corrado Genovese, il contabile del gruppo, Daniele Ursini, responsabile della logistica, e una serie di collaboratori e dipendenti. Per Allegretti la richiesta è di 12 anni e 4 mesi di reclusione, per Luca Alvino 10 anni e 5 mesi, per Bruno Carbone 14 anni e sei mesi, per Antonio Cerullo 8 anni e quattro mesi, per Mario Simeoli 19 anni, per Giovanni Fontana 9 anni e 4 mesi, per Ciro Gallo 9 anni e 4 mesi, per Girolamo Luca 12 anni e 4 mesi, per Marco Panetta 13 anni e 8 mesi e infine per Raffaele Imperiale 14 anni 9 mesi e 10 giorni di carcere.

Collegio difensivo avvocati Luigi Senese, Giacomo Pace, Immacolata Spina, Claudio Davino, Angelo Leone, Luigi Poziello, Giuseppe Formicola, Maria Grazia Padula, Giovanni Rendina, Antonietta Madore, Massimo Caiano, Giovanni Cantelli, Maurizio Frizzi, Rocco Maria Spina

La storia criminale di Raffaele Imperiale emerge nel 2000, quando gli investigatori documentano i suoi rapporti con affiliati del clan Di Lauro di Secondigliano. Imperiale, da Castellammare di Stabia, è diventato poi uno dei maggiori narcotrafficanti al mondo, comprando tonnellate di droga dai cartelli colombiani, direttamente, senza passare per intermediari. Raffaele Imperiale con i soldi riciclati ha confessato agli inquirenti di aver tra le altre cose anche acquistato due quadri rubati di Van Gogh dal valore inestimabile. Tra le sue attività malavitose comprava oro in Campania per poi rivenderlo in Germania. Estradato nel 2022 da Dubai dove viveva da tempo, ha iniziato a collaborare con la Procura di Napoli dicendosi pronto a cambiare vita.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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