Siamo ad Acerra, in provincia di Napoli, dove Alessandro Cannavacciuolo noto nel suo territorio per le lotte a difesa dell’ambiente e della legalità, sta mettendo in discussione attraverso un ricorso al Tar la nomina di Raffaele Lettieri nel comitato direttivo dell’ente regionale che gestisce le aree di sviluppo industriale di Napoli e provincia.
Pertanto, a causa del ricorso, il direttore generale di ASI di Napoli, Salvatore Puca ha avviato un procedimento nei confronti del presidente del Consiglio comunale di Acerra, nonché sindaco della città dal 2012 al 2022, finalizzato alla revoca dell’incarico di componente del comitato direttivo del consorzio in rappresentanza della Regione.
Si tratta di un incarico conferito a Lettieri con un decreto del presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca il 13 settembre 2023, quando il politico acerrano era già da più di un anno presidente del Consiglio comunale. Ora però, il direttore Puca contesta a Lettieri l’incompatibilità dell’incarico occupato nel consorzio ai sensi del decreto legislativo numero 39 del 2013, che impedisce a chi già ricopre un incarico politico di ottenere altre cariche nell’ambito di enti privati in controllo pubblico.
Nell’avvio del procedimento di contestazione trasmesso l’8 gennaio, Puca, in qualità di responsabile dell’anticorruzione e trasparenza nel consorzio, specifica che Lettieri ha un mese di tempo per produrre le sue controdeduzioni, cioè fino al 7 febbraio. Tuttavia, Puca aggiunge che questa sua iniziativa è stata intrapresa a seguito del ricorso al Tar per l’annullamento della nomina di Lettieri presentato da Cannavacciuolo e curato dall’avvocato Veronica De Michele.
Tale giudizio è stato sospeso dal Tar in attesa di una decisione da parte dell’ASI. Nel ricorso, non si contesta soltanto l’incompatibilità della carica di componente del comitato direttivo del consorzio, poiché al vaglio del Tar c’è anche l’autocertificazione del presidente del Consiglio comunale di Acerra, firmata al momento della nomina al vertice dell’Ente.
A tal proposito, ecco il commento di Alessandro Cannavacciuolo:
“Ho avanzato il ricorso al Tar in quanto comune cittadino che non sopporta le ingiustizie del resto era l’unico modo per sanare una situazione assurda che si trascina da mesi”.