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Secondo suicidio a Poggioreale in 24 ore, il commento di Aldo Di Giacomo, vice segretario generale Osapp

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Ventiquattro ore dopo quello di Andrea Napolitano, 40enne che scontava la pena per il femminicidio della sua compagna, un nuovo suicidio è avvenuto tra mura e sbarre del carcere di Poggioreale. A togliersi la vita stavolta è stato un 38enne di nazionalità marocchina.

“Il secondo suicidio a Poggioreale in 24 ore – è stato il commento di Aldo Di Giacomo, vice segretario generale Osapp – non può ridursi al solito rituale di commozione e rammarico specie dei soliti ambienti di governo e della politica tanto più che solo poche ore fa il sottosegretario Delmastro (con delega alla polizia penitenziaria) nella visita al carcere di Salerno ha parlato di ‘segnali di luce in fondo al tunnel’.

Non so quali segnali abbia visto il sottosegretario, forse in possesso di occhiali speciali, purtroppo la realtà che vivono e vedono gli agenti penitenziari è un’altra e è ben differente. Su questo non abbiamo ascoltato da Delmastro nemmeno una parola come non abbiamo ascoltato nemmeno una parola sulle quotidiane aggressioni di detenuti contro gli agenti  mentre il rappresentante di governo esalta le nuove dotazioni per il personale sino a sostenere che ‘sta rimettendo la barra al centro della sicurezza’”

“Dopo il suicidio del detenuto campano quello del detenuto extracomunitario conferma inoltre che la presenza di immigrati nelle carceri italiane è un problema nel problema. In proposito, non serve la promessa, più volte ribadita, di consegnare i detenuti stranieri ai Paesi d’origine a meno che non si pensi di restituire le salme – prosegue ancora il sindacalista della polizia penitenziaria – Questa la realtà: nel 2023 i suicidi sono stati 69 più 88 detenuti morti ‘per altre cause’.

Rispetto alla popolazione carceraria media annuale, nel 2022 ci sono stati 15,2 suicidi ogni 10 mila persone, mentre nel 2021 erano stati 10,8 ogni 10 mila. L’identikit del detenuto suicida si caratterizza per età (sempre più giovane), per problemi mentali e cresce il numero di stranieri. Chi rappresenta il governo per la gestione del personale penitenziario abbia l’onestà morale di ammettere il fallimento e si faccia da parte”.

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