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La proposta del sindacato della Penitenziaria dopo le condanne, vengono citati i casi di Napoli e Caserta

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“Dopo la condanna a un anno e dieci mesi per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio per l’ex garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore, con le numerose accuse della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che fa seguito alla più pesante condanna inflitta a Pietro Ioia ex garante dei detenuti per il Comune di Napoli, rinnoviamo la richiesta di sopprimere i Garanti comunali e quello regionale dei detenuti in Campania e in tutt’Italia. Siamo di fronte alla ‘prova provata’ che la scelta dei Garanti da parte di sindaci, amministratori comunali e regionali non risponde ad alcuna logica se non quella di creare una contrapposizione allo Stato. Il Magistrato di sorveglianza ha infatti tutte le competenze e funzioni per svolgere il delicato ruolo di garante e pertanto non c’è alcun bisogno di ulteriori figure se non al massimo un Garante nazionale, scelto con la massima attenzione del curriculum improntato alla legalità e all’esperienza professionale”.

Lo sottolinea in un comunicato Aldo Di Giacomo, vice segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp. “Non c’è più tempo da perdere per rivedere la normativa complessiva tanto più che è stata introdotta la norma in base alla quale in caso di urgente perquisizione bisognerà avvertire il Garante dei detenuti piuttosto che il Magistrato di sorveglianza. Non è tollerabile che si aggiunga ulteriore confusione. Abbiamo assistito nell’ultimo anno ad un vero e proprio piano di destabilizzazione del sistema carcerario e della sicurezza in Italia senza precedenti. ll recente decreto sicurezza del governo mostra le prime evidenti crepe. Serve un segnale forte per cominciare ad affrontare la più grave situazione di emergenza del sistema penitenziario che si sia mai registrata prima nel nostro Paese. È ora che il Ministero, il Parlamento e la politica lo capiscano e agiscano di conseguenza”, conclude Di Giacomo. 

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