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La proposta del sindacato della Penitenziaria dopo le condanne, vengono citati i casi di Napoli e Caserta

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“Dopo la condanna a un anno e dieci mesi per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio per l’ex garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore, con le numerose accuse della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che fa seguito alla più pesante condanna inflitta a Pietro Ioia ex garante dei detenuti per il Comune di Napoli, rinnoviamo la richiesta di sopprimere i Garanti comunali e quello regionale dei detenuti in Campania e in tutt’Italia. Siamo di fronte alla ‘prova provata’ che la scelta dei Garanti da parte di sindaci, amministratori comunali e regionali non risponde ad alcuna logica se non quella di creare una contrapposizione allo Stato. Il Magistrato di sorveglianza ha infatti tutte le competenze e funzioni per svolgere il delicato ruolo di garante e pertanto non c’è alcun bisogno di ulteriori figure se non al massimo un Garante nazionale, scelto con la massima attenzione del curriculum improntato alla legalità e all’esperienza professionale”.

Lo sottolinea in un comunicato Aldo Di Giacomo, vice segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp. “Non c’è più tempo da perdere per rivedere la normativa complessiva tanto più che è stata introdotta la norma in base alla quale in caso di urgente perquisizione bisognerà avvertire il Garante dei detenuti piuttosto che il Magistrato di sorveglianza. Non è tollerabile che si aggiunga ulteriore confusione. Abbiamo assistito nell’ultimo anno ad un vero e proprio piano di destabilizzazione del sistema carcerario e della sicurezza in Italia senza precedenti. ll recente decreto sicurezza del governo mostra le prime evidenti crepe. Serve un segnale forte per cominciare ad affrontare la più grave situazione di emergenza del sistema penitenziario che si sia mai registrata prima nel nostro Paese. È ora che il Ministero, il Parlamento e la politica lo capiscano e agiscano di conseguenza”, conclude Di Giacomo. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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