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La proposta del sindacato della Penitenziaria dopo le condanne, vengono citati i casi di Napoli e Caserta

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“Dopo la condanna a un anno e dieci mesi per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio per l’ex garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore, con le numerose accuse della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che fa seguito alla più pesante condanna inflitta a Pietro Ioia ex garante dei detenuti per il Comune di Napoli, rinnoviamo la richiesta di sopprimere i Garanti comunali e quello regionale dei detenuti in Campania e in tutt’Italia. Siamo di fronte alla ‘prova provata’ che la scelta dei Garanti da parte di sindaci, amministratori comunali e regionali non risponde ad alcuna logica se non quella di creare una contrapposizione allo Stato. Il Magistrato di sorveglianza ha infatti tutte le competenze e funzioni per svolgere il delicato ruolo di garante e pertanto non c’è alcun bisogno di ulteriori figure se non al massimo un Garante nazionale, scelto con la massima attenzione del curriculum improntato alla legalità e all’esperienza professionale”.

Lo sottolinea in un comunicato Aldo Di Giacomo, vice segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp. “Non c’è più tempo da perdere per rivedere la normativa complessiva tanto più che è stata introdotta la norma in base alla quale in caso di urgente perquisizione bisognerà avvertire il Garante dei detenuti piuttosto che il Magistrato di sorveglianza. Non è tollerabile che si aggiunga ulteriore confusione. Abbiamo assistito nell’ultimo anno ad un vero e proprio piano di destabilizzazione del sistema carcerario e della sicurezza in Italia senza precedenti. ll recente decreto sicurezza del governo mostra le prime evidenti crepe. Serve un segnale forte per cominciare ad affrontare la più grave situazione di emergenza del sistema penitenziario che si sia mai registrata prima nel nostro Paese. È ora che il Ministero, il Parlamento e la politica lo capiscano e agiscano di conseguenza”, conclude Di Giacomo. 

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Maltempo, domani allerta gialla in dieci regioni

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“La perturbazione posizionata sul nostro Paese, continua a determinare precipitazioni temporalesche sparse, concentrandosi in particolare, a partire dalla serata di oggi, sulle aree adriatiche centro-meridionali e sul basso Tirreno”.

Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile che ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli diramati nei gironi scorsi.
“L’avviso prevede dalla tarda serata di oggi, lunedì 19 agosto, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia, oltre al persistere di tali fenomeni su Abruzzo e Molise, specie sui rispettivi settori adriatici, e sulla Puglia“.

“Le precipitazioni saranno accompagnati da fulmini, locali grandinate e forti raffiche di vento – spiega la Protezione Civile -. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, martedì 20 agosto, allerta gialla su alcuni settori di Emilia-Romagna e Marche, sull’Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e parte della Sicilia”.

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Ambiente

Incendi boschivi, Regione Campania dirama tutti i divieti nel periodo di ‘grave pericolosità’: ecco quali sono

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E’ entrato in vigore il 15 giugno il periodo di “grave pericolosità” per gli incendi boschivi in Campania. Lo ha stabilito la Protezione Civile della Regione Campania, con atto del Direttore Generale, Italo Giulivo, sulla base delle valutazioni sul quadro climatico. 

Tale stato di allerta dovrebbe terminare, salvo proroghe, il 20 settembre prossimo.

Al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo, durante il periodo di grave pericolosità scattano cinque importanti divieti:
Divieto di combustione dei residui vegetali agricoli e forestali;
Divieto di abbruciamento delle stoppie ed erbe infestanti, anche negli incolti (già in vigore dal primo giugno);
Divieto di compiere le seguenti attività nei boschi e nei pascoli (art. 75, c. 4, Reg. regionale tutela patrimonio forestale n. 3/2017): usare motori o fornelli che producano faville o brace; usare apparecchi a fiamma od elettrici per tagliare metalli; far brillare mine; fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio come, ad esempio:  sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti.gettare fiammiferi o sigarette accese.
Divieto di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come “lanterne volanti”, dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici a una distanza non inferiore a 1 km dalle superfici boscate.

La Protezione Civile della Regione Campania richiama l’attenzione dei Sindaci, sulla necessità di rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme per incendi boschivi sul proprio territorio, anche avvalendosi delle associazioni di volontariato di protezione civile, nonché di sensibilizzare i cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, promuovendo la cultura di protezione civile e le corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell’ambiente.

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‘Fondi Coesione’: il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania

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Il Consiglio di Stato ha accertato con una sentenza l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnnr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”.

La Regione Campania aveva fatto ricorso lo scorso gennaio lamentando il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome.

Il Tar per la Campania accolse il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato. “Si tratta dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile”.

(fonte: Ansa.it)

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