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Inchieste

Ex Ilva di Taranto, blitz dei carabinieri in fabbrica: registrati picchi sulle emissioni

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Blitz dei carabinieri del Nucleo Operativo ed Ecologico di Lecce, che nel corso della giornata di ieri hanno fatto irruzione presso gli uffici e le sedi dello stabilimento siderurgico di Taranto, al fine di dare seguito ad un ordine di acquisizione di documenti relativi alle emissioni.

Pertanto, tale iniziativa rientra nell’ambito di un’inchiesta circa l’ipotesi di reati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. In particolare, negli ultimi mesi sono stati registrati diversi picchi periodici di benzene, anche se non è stato superato il valore soglia fissato dalla norma.

Tuttavia, a seguito del ricorso presentato da Acciaierie d’Italia e Ilva in AS, la vicenda è giunta all’attenzione del Tar di Lecce, che ha concesso la sospensiva rinviando ulteriormente ogni determinazione in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia europea sul tema del danno sanitario connesso ai livelli di inquinamento da benzene.

Attualità

Milano, soldi dello Stato per finanziare società legate alla ‘ndrangheta: i dettagli

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La Sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per l’istituto d’affari milanese Banca Progetto, poiché sono stati rilevati finanziamenti a società legate alla ‘ndrangheta per oltre 10 milioni di euro.

In particolare i finanziamenti sarebbero stati garantiti dal fondo per le piccole-medie imprese, quindi nell’ambito di ‘aiuti’ di Stato a sostegno dell’economia nell’emergenza del Covid-19 o a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.  

Pertanto, in una nota del procuratore di Milano Marcello Viola, si legge che “l’analisi dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come l’intermediario, ossia Banca Progetto, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della ‘locale’ di ‘ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo, provincia di Varese”.     

In sostanza Banca Progetto S.p.a. avrebbe agito in modo “opaco e discutibile”, trasferendo il rischio d’insolvenza sullo Stato, finanziando con fondi a garanzia statale società legate alla ‘ndrangheta e determinando il paradosso che il denaro confluito nelle casse della consorteria criminale risulta di provenienza statale.

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Attualità

Appalti PNRR e accoglienza migranti, indagati noti imprenditori: i particolari

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Blitz della Polizia e della Squadra Mobile di Frosinone, che nel corso della mattinata odierna hanno dato esecuzione a diverse misure cautelari e sequestri tra il Frusinate e il Napoletano.

Tale inchiesta si incastra nel filone delle attività investigative coordinate dalla Procura europea sul reato di corruzione legato ai fondi PNRR, e nel corso delle indagini è stato possibile accertare la colpevolezza di 13 soggetti tra cui il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, oltre ad altri noti imprenditori e funzionari del suddetto comune e ad altri professionisti delle province di Frosinone e Napoli.

Al momento l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati con il PNRR e per l’accoglienza migranti.

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Inchieste

Corruzione e truffa, arrestato l’ex senatore Antonio Papania

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L’indagine della Procura Europea e dei Pm di Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede coinvolto l’ex senatore Antonio Papania, ha dato i suoi frutti.

Infatti, sia lui che alcuni consiglieri comunali sono tra i destinatari di 4 provvedimenti di arresti domiciliari e misure interdittive. L’inchiesta riguarda due centri di formazione, con gli indagati che avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro dal Fondo sociale europeo destinati alla formazione professionale.

Pertanto, essi si sono visti sequestrare ben 9 milioni di euro, poiché quel denaro sarebbe stato dirottato per spese personali e per il movimento politico di Papania. 

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