Una ragazza disabile ha scritto una lettera aperta, diretta a capresi e napoletani più in generale, per sensibilizzare su come a volte il supporto che dovrebbe esser dato a persone con difficoltà motorie sia soltanto di facciata, e su come ci sia ancora molto da fare in termini di accessibilità. “Saluto voi tutti calorosamente, come tantissimi di voi mi hanno accolto su questa ISOLA MAGICA – scrive – Il mio ragazzo oggi mi ha portato a visitare Capri. Pensate la disponibilità, un signore che guidava un carrello mi ha dato un passaggio fino al Belvedere dove si vedono i faraglioni”.
Una “persona gentilissima” che però è intervenuta a colmare un vuoto istituzionale. Il Comune di Capri – scrive la ragazza – ha due scooter per disabili in dotazione, ma riuscire ad ottenerne uno si è rivelata un’odissea. “Il mio ragazzo ha contattato più volte i vigili ed il Comune di Capri per chiedere se potessi utilizzare uno scooter per disabili – è il racconto della protagonista – dopo diversi scaricabarile fatti di uffici a cui rivolgersi, pare che il Comune abbia totalmente delegato un’associazione a occuparsene”. Allora un dipendente del Comune “riesce a mettersi il contatto con l’associazione che riferisce che lo scooter non poteva essere utilizzato perché andava messo a caricare e nel caso sarebbe stato utilizzabile il giorno successivo”.
“Quindi un turista che arriva sull’isola con difficoltà a camminare non trova uno scooter pronto all’utilizzo nonostante questo ci sia? È sconcertante!”, protesta la ragazza. “Uno scooter per disabili, come qualsiasi ausilio per persone con disabilità a batterie, va messo sempre in carica almeno una volta a settimana, anche se non viene utilizzato”, prosegue.