In una chiesa di San Giuseppe a Chiaia gremita, la stessa con la quale si era sposato con l’amata moglie Clorinda nel 1970, Napoli ha tributato l’ultimo saluto ad Antonio Juliano, storico ex capitano azzurro e leggenda del club partenopeo, che si è spento nella giornata di mercoledì a 80 anni. Ai funerali era presente il Napoli di oggi, con il presidente Aurelio De Laurentiis, e quello di ieri con l’ex patron Corrado Ferlaino e tanti ex azzurri come Vincenzo Montefusco, Gianni Improta, Faustinho Cane’, Beppe Bruscolotti, Rosario Rivellino, Carmine Gautieri e Paolo Specchia. Presenti anche altre leggende dello sport napoletano, come i fratelli Franco e Pino Porzio, oltre all’assessora allo sport Emanuela Ferrante in rappresentanza del Comune di Napoli.
Ma in chiesa e all’esterno c’erano soprattutto tanti tifosi, dagli ultras ai supporters più anziani, che all’uscita del feretro hanno tributato un lungo applauso a ‘Totonno’ al coro di “Un capitano, c’è solo un capitano”. “Antonio era patrimonio di umanità e professionalità. Resta nel cuore di chi lo ha vissuto e di chi lo ha amato”, ha detto durante l’omelia il sacerdote che ha celebrato il rito. Al termine il commovente discorso del figlio Marco, che ha voluto ricordare il padre: “Per lui i fatti sono stati sempre più importanti delle parole. La sua testardaggine l’ha mostrata fino alla fine nella sua malattia, regalandoci tanti sorrisi. Per lui le cose andavano fatte bene o non andavano fatte. Voleva rappresentare una napoletanità seria, lontana da ogni stereotipo. L’uomo privato e quello pubblico quasi si sovrapponevano. Aveva una filosofia di vita un po’ alla Massimo Troisi, seria ma sempre con un sottile filo di ironia”.