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Compila il modulo e “regala” mille euro alla finta operatrice, per mettere in salvo il denaro presente sul conto

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I carabinieri della Stazione di Cannara, a conclusione delle indagini scaturite dalla denuncia presentata da un giovane del luogo rimasto vittima dell’ennesima truffa online, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria di Perugia una 45enne della provincia di Napoli. La donna, in concorso con un altro soggetto di sesso maschile in fase di identificazione, ha tratto in inganno la vittima, inviandole da una utenza mobile riconducibile falsamente a Poste Italiane un messaggio di “alert” per sospetta attività fraudolenta, richiedendo così la compilazione di un modulo.

L’invio da parte della vittima del modulo compilato ha però consentito ai malfattori di entrare in possesso dei dati di accesso al suo portale home banking. Non contenta, la donna ha contattato telefonicamente il giovane e, raggirandolo, lo ha convinto ad eseguire un versamento di circa 1.000 euro, convincendolo che era necessario per mettere in salvo il denaro presente sul conto prima che potesse essere prelevato da potenziali truffatori.

Le indagini condotte dai militari cannaresi hanno consentito di individuare il conto in uso ai truffatori, e nel corso delle indagini è stato anche scoperto che la carta postepay su cui confluivano tutti i soldi era stata clonata ai danni di una giovane donna residente nel salernitano, vicenda per la quale era stata presentata una denuncia alla Procura di Lagonegro. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà per truffa aggravata.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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