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Sciopero, l’Eav, l’azienda dà il suo punto di vista: “Dialogo con i lavoratori rimanga in azienda”

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In riferimento alle motivazioni dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali Conf.a.i.l. e Or.s.a. L’Eav ha provato a dare le sue motivazioni con un comunicato in cui spiega il suo punto di vista sulle richieste sindacali. “Or.s.a. sciopera per ‘utilizzo del badge per la rilevazione della presenza’. Cosa significa? Il personale deve attestare la propria presenza in servizio attraverso l’utilizzo del badge aziendale. La marcatura è necessaria al fine di certificare la prestazione lavorativa resa in concreto dal singolo dipendente. Per il personale viaggiante, in considerazione della tipicità delle mansioni svolte e della possibilità di attestare la presenza attraverso la guida dei treni, tutte le aziende di trasporto da sempre hanno ritenuto non necessario procedere mediante utilizzo del badge. 

Eav ha introdotto il badge esclusivamente per il personale viaggiante addetto ai turni di manovra. In questo caso il lavoratore non viaggia ma sposta solo i treni ed inizia e finisce la prestazione lavorativa nello stesso luogo. Non c’è quindi nessun motivo per non marcare il cartellino. In ogni caso oggi il 90 % del personale viaggiante (macchinista e capotreno) addetti ai turni di manovra sta timbrando regolarmente”. Rispetto allo sciopero de “La Conf.a.i.l. invece sciopera perché ritiene esclusivo l’utilizzo del macchinista all’attività specifica prevista nella giornata. Cosa significa? Che anche in caso di emergenza, pur avendo un macchinista a disposizione, non va spostato anche se si determina un blocco della circolazione. EAV resta aperta al dialogo e ritiene che queste discussioni dovrebbero essere lasciate alla dialettica aziendale senza determinare ripercussioni sugli utenti”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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