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Ischia e Procida. Alcol e droga nella serata isolana. Controlli dei Carabinieri

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La serata di controlli sulle isole di ischia e procida è iniziata in una pizzeria di Serrara Fontana. I carabinieri della compagnia ischitana erano in una delle sale, non per cenare ma per contenere l’ebbrezza di una donna di origini russe. Evidentemente ubriaca, la 54enne si è intrattenuta tra i tavoli, importunando i clienti. La donna è stata accompagnata fuori e denunciata.

Ancora alcol a sciogliere i freni di un pregiudicato romeno di 43 anni. Mutuando il comportamento della donna russa, ha molestato i clienti di una tabaccheria in via verde, nel comune di Forio. Il risultato è stato lo stesso, per lui una denuncia. Seri danni avrebbe potuto causare il tasso alcolemico sopra le righe di un 27enne di Lacco Ameno, fermato mentre era alla guida della sua auto. Ritirata la patente, il giovane è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.

Non solo alcolici. Durante il servizio coordinato, i carabinieri hanno segnalato alla prefettura 7 persone. Ognuna di loro nascondeva in tasca stupefacente per uso personale: l’hashish quello più diffuso. Denunciato a Procida un incensurato di 49 anni. E’ ritenuto indiziato di un furto in abitazione commesso lo scorso 13 novembre 2023 e dell’utilizzo indebito di carte di credito.
Dopo aver rubato dall’abitazione di un’anziana alcune carte prepagate, l’uomo avrebbe illecitamente prelevato circa 4800 euro. La refurtiva è stata interamente recuperata.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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