Aspre critiche all’indirizzo della blogger Daniela Collu, dopo che la donna ha postato sui social il cavallo imbalsamato di Cattelan.
Infatti, la blogger e conduttrice radiotelevisiva ha pubblicato su Instagram la foto del cavallo imbalsamato dell’opera ‘Novecento’ firmata Maurizio Cattelan, presente in forma permanente al Castello di Rivoli di Torino dal 1997.
In particolare, la donna ha così spiegato la versione ufficiale dell’interpretazione dell’opera:
“Si chiama come il secolo in cui siamo nati, quello in cui la maggior parte delle sciagure che ora non sappiamo manovrare sono state costruite, un secolo di errori, di scoperte, di sconfitte e vittorie. È la natura morta più disorientante, straniante e cruda che si possa immaginare, parla di simboli decaduti, di corpi infranti, di certezze mancate, di fallimenti annunciati. Di quel senso di impotenza e di inerzia umana che ancora, in un nuovo secolo, ci soffoca terribilmente”.
Tuttavia, la Collu è tornata su un tema delicato, che già in passato ha investito le opere d’arte che creano choc emotivo e soprassalto etico mostrando animali morti o, come nel caso di rappresentazioni teatrali anche animali che vengono uccisi durante lo spettacolo, sempre per rappresentare la cosiddetta ‘trasfigurazione del simbolico’.
Ecco alcuni dei commenti comparsi sui social:
“Povera bestia. Fosse un corpo umano non sarebbe tollerato”; “Non è rispettoso esporre così la morte di un animale”; “Lo trovo terribile. E se al posto del cavallo ci fosse un uomo?”.
Poi, c’è anche chi lamenta l’assurdità dell’estremismo artistico contemporaneo:
“Io vedo semplicemente le pochezze di un uomo che ha tolto la dignità ad uno dei più grandi capolavori che la Natura abbia creato”.