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Differenziata, i numeri di Asìa. “A Napoli in un anno sono state coinvolte 15mila persone in più”

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Domenico Ruggiero, amministratore unico di Asìa, ha rappresentato l’azienda napoletana di raccolta rifiuti a Ecomondo, l’expo sull’economia verde in corso alla Fiera di Rimini. Ruggiero ha illustrato i prossimi obiettivi dell’azienda. “Lavoriamo – ha spiegato – per mettere in relazione le specificità delle singole realtà territoriali con il contesto internazionale. È questa la sfida che Napoli dà a se stessa per vincere le sfide della transizione ecologica, sapendo che i singoli territori sono l’anello di congiunzione tra le politiche nazionali e l’attuazione pratica delle iniziative di sviluppo sostenibile”.

Secondo dati Asìa, sono 554.793 i napoletani coinvolti dal 2021 nella raccolta differenziata, di più rispetto ai 539.000 del 2020 e i 524.730 del 2019. Stime collegate alla crescita nella distribuzione dei cassonetti per la raccolta differenziata. “Le persone – spiega Ruggiero – devono rimanere al centro della transizione della città che noi operiamo attraverso i sistemi di tariffazione, lo sviluppo della coscienza ecologica, ma anche una grande attenzione al valore delle scelte personali che stanno migliorando anno dopo anno”. Asìa sta “incentivando il networking tra le istituzioni, le aziende del settore e i cittadini, tre parti della società che lavorano insieme per costruire il futuro. Vogliamo infatti essere i nodi cardine di una rete che supporta il cambiamento”.

Tra i progetti presentati a Rimini dall’azienda c’è – spiegano – “il data sensing nel progetto Vigliena, nel percorso di digitalizzazione dei processi gestionali e di introduzione di innovazioni tecnologiche secondo il paradigma dell’industria contemporanea. Vie di crescita con cui Asia sta anche facendo nuove assunzioni verso la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento del multimateriale leggero, un Biodigestore anaerobico con produzione di biogas e un nuovo impianto per il trattamento di carta e cartone”.

Recentemente il rapporto annuale “Ecosistema Ambiente” di Legambiente, incentrato sulla misurazione delle “performance ecologiche” delle città italiane, ha visto Napoli posizionarsi tra gli ultimissimi posti in graduatoria. Tra i fattori che hanno maggiormente inciso in negativo proprio la raccolta dei rifiuti: al di là del numero delle persone “coinvolte” come riportato da Asìa, Legambiente sottolinea che nel concreto dello smaltimento dei rifiuti la raccolta differenziata è ferma oramai al palo al 37,8% (100mo posto nazionale), poco sopra quel 35% che era l’obiettivo normativo addirittura da raggiungere nel 2006, in un’altra “era” della raccolta rifiuti in Italia ed in Europa.

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