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FdI festeggia un anno di governo, Meloni dall’Egitto: “Rappresentiamo l’Italia a testa alta e con la schiena dritta”

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta con un video registrato ieri dall’Egitto, alla manifestazione organizzata da FdI al Teatro Brancaccio di Roma per festeggiare un anno di governo, denominata ‘L’Italia vincente-Un anno di risultati’. Ecco le sue parole:

“Noi rappresentiamo un’Italia orgogliosa e capace di dare fiducia ai suoi cittadini, che premia il merito e il talento e onora il lavoro; un’Italia con la schiena dritta e lo sguardo fiero, un’Italia giusta. Sono le sei del pomeriggio e mi trovo al Cairo per una conferenza internazionale sulla difficile crisi in Medio Oriente, una conferenza a cui l’Italia, da sempre ponte fra Europa, Mediterraneo e Medio Oriente non sarebbe potuta mancare e doveva essere rappresentata al massimo livello. Non so a che ora tornerò in Italia, non sono certa di riuscire a essere fisicamente con voi. Anche io sono un essere umano, e se c’è qualcuno a cui posso chiedere comprensione sono i simpatizzanti, i rappresentanti, i militanti e i dirigenti di FI”. 

Poi, continua: “Sono fiera di quello che abbiamo fatto, di noi, della nostra classe dirigente e di me stessa, posso guardarmi allo specchio e vedere ancora la stessa persona, ho camminato a testa alta, non sono scesa a compromessi. Sono orgogliosa anche per la compattezza della maggioranza, perché sono falliti tutti i tentativi di dividerci e sono fiera dei tanti risultati e degli obiettivi già raggiunti. Non li elenco, il video sarebbe troppo lungo, lo faranno i ministri nella manifestazione di oggi. Vogliamo riformare nel profondo quello che va riformato senza guardare in faccia a nessuno”.

Poi, la premier ha sottolineato il sostegno riscontrato per il proprio lavoro:

“Mi sono chiesta un anno fa, perché in così tanti si commuovessero anche nel momento del giuramento. Ora, con tutto quello che è successo, mi sono tornata a chiedere come mai intorno a noi ci sia ancora così tanto affetto e sostegno da parte degli italiani, distanti anni luce da quello che dicono i giornaloni, e ora lo so, è perché noi diamo rappresentanza all’Italia vera, quella di chi si rimbocca le maniche e lavora, e che sono stati scavalcati da furbi e raccomandati. La cattiveria e i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima. Noi siamo il nemico da abbattere perché noi siamo uno specchio, uno specchio della loro meschinità. Se noi riusciamo, tutta questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza”.

Poi, ha aggiunto: “Quello che noi stiamo dimostrando è che si potevano raggiungere risultati inimmaginabili e fare cose straordinarie senza dover essere meschini o dover prendere scorciatoie, o fare cose impresentabili o dover compiacere persone impresentabili. Se noi riusciamo e stiamo riuscendo, tutta questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza e vi garantisco che li farà. Dunque nessuna paura, testa dritta, sguardo rivolto verso l’alto e sorriso sul volto. Abbiamo grandi cose da realizzare per il nostro popolo e le realizzeremo”.

Infine, ha così concluso: “Gli altri continuino pure a rotolarsi nel fango, noi voleremo alti. Sono convinti che alla fine riusciranno a farci perdere la calma? Sinora l’hanno persa solo loro perché le nostre spalle sono larghe, la nostra coscienza è a posto. I nostro obiettivi sono grandi, e quello che ha importanza per noi è non deludere l’Italia e gli italiani. Vi voglio bene”.

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Superbonus: il Senato approva, ora si passa alla Camera

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Nell’Aula del Senato con 101 si, 64 no, nessun astenuto, è stato approvato il decreto Superbonus.

Il Governo ha chiesto e ottenuto il voto di fiducia per il provvedimento. Ora si passa alla Camera.

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Giorno del Ricordo, Meloni a Trieste: “Sono qui per chiedere perdono”

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In occasione del Giorno del Ricordo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, sul Carso triestino, accompagnata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Inoltre, erano presenti alla cerimonia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Ecco le parole della premier:

“Il Giorno del ricordo è stato istituito nel 2004 con legge dello Stato, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Sono venuta molte volte qui da ragazza, quando farlo era essere additati, accusati, isolati. E sono tornata da adulta a celebrare finalmente quel Giorno del Ricordo che spazzava via una volta per tutte la congiura del silenzio, che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio dell’indifferenza”.

Poi, ha aggiunto: “Siamo qui a chiedere ancora perdono a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e per rendere omaggio a tutti gli istriani, i giuliano-dalmati per rimanere italiani decisero di lasciare tutto, case, beni, terreni, per restare con l’unica cosa che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità. Il Treno del Ricordo servirà non per riaprire le ferite del passato, non per dividere ancora ma per chiudere un cerchio, per sanare quella vergogna e ricucire quel sentimento di solidarietà su cui ogni nazione si fonda”.

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Violenza sulle donne, il Senato approva nuovo DDL: adesso è legge

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Il Senato ha votato all’unanimità con 157 favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto il nuovo DDL contro la violenza di genere, che ora è diventato ufficialmente legge.

In particolare, tale legge tutelerà coloro che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti, andando a potenziare il Codice Rosso del 2019. L’approvazione del testo è stata accelerata in risposta al caso di Giulia Cecchettin.

Pertanto, la legge è stata scritta dai ministri Roccella, Nordio e Piantedosi, e al suo interno ci sono 19 articoli con varie misure che intervengono per rafforzare il Codice Rosso e non solo.

Si tratta di provvedimenti che mirano alla rapidità nella fase cautelare delle indagini: arresto in flagranza differita entro 48 ore, se ci sono prove che dimostrano la violenza, ammonimento del questore in caso di stalking e divieto di avvicinarsi entro 500 metri ai luoghi frequentati dalla vittima.

Inoltre, sono stati approvati anche due ordini del giorno delle opposizioni: il primo chiedeva di mettere più risorse sulla formazione del personale che si occupa di violenza sulle donne, mentre il secondo di discutere con tempestività in Parlamento su disegni di legge che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto del grosso problema della violenza.

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