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Nuovo procuratore di Napoli, in vantaggio il procuratore Nicola Gratteri

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Oggi il plenum del Consiglio superiore della magistratura voterà la nomina del capo della procura di Napoli, l’ufficio inquirente più grande d’Italia. Favorito per l’incarico, vacante da maggio dello scorso anno quando Giovanni Melillo è stato nominato procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, è Nicola Gratteri. Il procuratore di Catanzaro, è stato infatti il candidato più votato dalla commissione per gli incarichi direttivi: quattro i voti in suo favore, mentre un voto ciascuno è andato agli altri due candidati proposti al plenum, il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, e l’aggiunto di Napoli, Rosa Volpe.

Per Gratteri hanno votato la presidente della commissione, Maria Luisa Mazzola, togata di Mi, l’indipendente Andrea Mirenda e i laici Daniela Bianchini (Fdi) ed Ernesto Carbone (Iv-Azione). A Giuseppe Amato è andato il voto di Roberto D’Auria, togato di Unicost, mentre a favore di Rosa Volpe si è espresso il consigliere di Area Antonello Cosentino. Stando a questa distribuzione dei voti il procuratore di Catanzaro, che deve lasciare l’ufficio calabrese che guida da 8 anni, il massimo consentito, dovrebbe avere i numeri per farcela.

“Ampia e profonda è l’esperienza maturata da Gratteri nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata, nella sua dimensione nazionale e transnazionale”, si legge nelle motivazioni della proposta in suo favore che sarà illustrata in plenum, nella quale si riporta anche la valutazione contenuta nella relazione del procuratore generale di Catanzaro “Gratteri è magistrato di eccezionale esperienza e di eccellente capacità investigativa oltre che di elevatissima preparazione giuridica, in ogni settore, e, più specificatamente, nel settore della criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetista e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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