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Torna la paura nel rione Sanità, stese scippi e intimidazioni, “Abbiamo bisogno della presenza dello Stato”

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“Nelle prime ore del 10 settembre spari in piazza Sanità, colpito un ragazzo di 20 anni al braccio”: la notizia corre sui social e fa tremare, se si pensa che meno di una settimana fa migliaia di napoletani si sono ritrovati in Piazza del Gesù per i funerali di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a colpi di pistola in piazza Municipio. “C’è bisogno di intervenire con urgenza – dicono attraverso la propria pagina Facebook Fabio Greco e Ciro Guida, rispettivamente presidente e vicepresidente della III Municipalità di Napoli che comprende i quartieri Stella e San Carlo all’Arena – stiamo chiedendo da molti giorni, con note scritte, un tavolo in Prefettura. Questa che postiamo è l’ultima nota inviata, datata 5 settembre, perché siamo sentinelle nel quartiere, abbiamo bisogno di essere ascoltati non possiamo più aspettare, c’è bisogno di attenzione, di presenza dello Stato”.

“Avevamo ragione a chiedere prevenzione, questa notte abbiamo rischiato un’alta vittima – dice Ciro Guida attraverso Facebook – il nostro quartiere chiede attenzione, il quartiere lavora da anni per migliorarsi, il quartiere ha bisogno di sostegno dello Stato. Confidiamo e siamo certi che nei prossimi giorni ci saranno incontri e proposte di soluzioni al riguardo”.

La nota firmata dai vertici della III Municipalità manifesta la “profonda preoccupazione per le notizie che giungono con crescente frequenza dal quartiere Stella, dove si sono verificate nuove stese con colpi di arma da fuoco esplosi di notte presso l’ascensore della Sanità. Inoltre ci segnalano che dalle 17.00 alle 21.00 decine e decine di motorini, condotti senza casco e senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza, scorrazzano per il quartiere passando continuamente dalla sede stradale al marciapiede (…). A tutto questo vanno ad aggiungersi episodi di scippi ed intimidazioni”. Analogo allarme, attraverso i social, era stato lanciato sempre oggi dagli abitanti della zona a ridosso di piazza Dante.  

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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