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Napoli, Rione Traiano: Controlli in Via Tertulliano, violati sigilli delle piazze di spaccio, denunce e sequestri.

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Controlli a tappeto nel Rione Traiano già alle prime luci dell’alba. I carabinieri della compagnia di Bagnoli, insieme a quelli del team API del Nucleo Radiomobile di Napoli e del Reggimento Campania, hanno cinturato il rione e proceduto al controllo delle aree dove sarebbero attive alcune piazze di spaccio. Prezioso il fiuto di Axel, cane del nucleo Cinofili di Sarno, addestrato alla ricerca di stupefacenti. Massima attenzione lungo Via Tertulliano, spina dorsale del Rione Traiano.

5 le persone denunciate per violazione dei sigilli percentuale trovate all’interno di locali sottoposti a sequestro proprio perché ritenuti luoghi dove veniva smerciata la droga.
3 gli assuntori sorpresi con dosi di cocaina, alcuni di questi in alcuni scantinati delle palazzine.
4 gli impianti di videosorveglianza installati senza autorizzazione e sradicati dalle pareti dell’isolato 39.

Le lenti delle telecamere erano puntate su strada e servivano per monitorare eventuali interventi delle forze dell’ordine. Sequestrati centinaia di metri di fili che tenevano collegate le telecamere. Durante le perquisizioni i militari hanno rinvenuto una pistola scacciacani (senza tappo rosso) e un passamontagna, tutto occultato dietro un motore di un condizionatore.
I controlli continueranno anche nei prossimi giorni.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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