CAIVANO – Momento delicato per la comunità gialloverde. È in atto una vera e propria guerra, almeno alle apparenze, tra Stato e Camorra. La notizia di stamattina della stesa al Parco Verde lascia ancora più sconvolti ma in questo clima di riflessione e di analisi la politica non frena la sua voglia ardimentosa di occupare di nuovo gli scranni del Consiglio Comuanale.
Da giorni impazzano sulle varie testate locali i nomi, scontatissimi agli occhi di qualsiasi cittadino ma non così sicuri agli occhi attenti di cronisti molto vigili sull’evoluzione della geografia politica a nord di Napoli.
In giro si è letto e condiviso dalle parti, la fuga in avanti di Antonio Angelino a mezzo stampa dove lo dipingono come l’unica alternativa a Enzo Falco – candidato sindaco sfiduciato con tanta di voglia di riscatto – e mai più errore fu fatto descrivendo il leader di Caivano Conta come l’unico candidato naturale del centro civico.
Ad onor del vero le prime schermaglie si sono verificate già nelle prime riunioni del centro civico dove Luigi Padricelli non ha nascosto le proprie velleità e se proprio vogliamo fare un’analisi del contesto e riportare la politica al centro del dibattito con le sue regole non scritte, più naturale dell’avvocato de “La Svolta” non potrebbe esserci candidato a Sindaco all’interno di quella coalizione.
Non ci dimentichiamo che alle ultime elezioni Luigi Padricelli ha collezionato 902 preferenze mentre Antonio Angelino all’ultima tornata elettorale utile, dove si è misurato col consenso popolare, nel 31 Maggio 2015, candidandosi nella lista civica “Noi per Caivano” ha raccolto solo 221 voti, risultando primo non eletto dietro Raffaele Celiento che raccolse 307 preferenze. Entrato poi in Consiglio comunale surrogando proprio al Celiento dimissionario l’anno successivo. Stavolta in Consiglio Comunale ci è entrato da candidato a Sindaco perdente e tutti sappiamo, in che modo e perché la politica centrista volle calare il suo nome sul tavolo della sintesi e forse per lo stesso motivo e con le stesse modalità non è escluso che venga calato il terzo nome di equilibrio.
Sto parlando di Orsella Russo, donna, giovane avvocato del territorio, volto nuovo della politica caivanese con una breve parentesi da consigliera comunale di opposizione nella consiliatura Enzo Falco ma che alle spalle possiede un know how di tutto rispetto, dato che potrebbe essere indirizzata saggiamente dal papà Giacinto, ex Senatore della Repubblica e Presidente dell’attuale squadra di calcio cittadina che tutti conoscono in città. La figura di Orsella Russo potrebbe realmente rappresentare la discontinuità col passato, dato che una donna al governo della città di Caivano potrebbe essere vista come il vero riscatto di una società, assurto ai disonori della cronaca come una comunità criminale e patriarcale.
Quindi al Centro nulla è dato per scontato, la partita è ancora aperta, la data delle elezioni è ancora lontama, la politica si sa è fluida e gli equilibri sono sempre in continua evoluzione, per questo è meglio avere i piedi per terra, mettersi proni e lavorare, perché a Caivano, specie dopo tutto quello che sta accadendo, ci sarà tanto da riqualificare, soprattutto nella mentalità socio-politica del territorio.