Venne ucciso in una stesa, a piazza Sanità. Nei giorni del funerale di Giovanbattista Cutolo, si ricorda a Napoli anche il diciassettenne Genny Cesarano. Sono passati otto anni da allora, ma c’è un legame tra quanto accaduto a Genny e la morte di Giogiò, il musicista 24enne ucciso a piazza Municipio. “Napoli purtroppo – dice Antonio Cesarano, il padre del ragazzo.- non sta cambiando. Ma so che oggi tutti dobbiamo fare più ancora la nostra”. “Io non sono d’accordo – prosegue – sulle leggi pesanti, chiedo invece per i giovani di Napoli che ci siano assistenti sociali, chiedo più interventi a livello di scuole aperte, di maestri di strada, affinché si possa tutti insieme capovolgere questa cultura della violenza”.
E a proposito della politica, di tutti i “colori”, spiega: “Vedo le solite speculazioni elettorali, le solite passerelle. Le abbiamo vissute anche noi otto anni fa e oggi siamo ancora più indignati di allora, perché le vediamo uguali ancora oggi. Ma alla fine in questi funerali i politici si mettevano e si mettono vicino alla bara, mentre la faccia vera l’abbiamo messa noi e la metteremo sempre noi come familiari di vittime innocenti di questo territorio. Siamo in una Napoli che non può perdere più suoi figli. Che i politici alla fine cambino qualcosa? Aspetto e ancora ci credo che faranno qualcosa”.