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Torre del Greco e Volla: Violenza di genere. Carabinieri arrestano 2 persone in poche ore

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Due arresti in poche ore per maltrattamenti in famiglia da parte dei Carabinieri della compagnia di Torre del Greco da sempre in prima linea nella tutela delle fasce deboli.

Il primo episodio avviene proprio a Torre del Greco, è pomeriggio e i carabinieri della sezione operativa della locale compagnia indagano per una donna che è stata trasferita dal personale del 118 nell’ospedale Maresca. La signora ha lesioni al volto e tagli alle braccia inferti verosimilmente con dei frammenti di vetro. Per la vittima – ha 25 anni – una prognosi di 15 giorni. Raccolti gli indizi i militari appurano che l’autore dell’aggressione fosse il compagno della donna, un 33enne del posto. L’uomo per l’ennesima volta aveva picchiato la donna e i Carabinieri lo rintracciano e arrestano. Il 33enne si trova in carcere in attesa di giudizio.

Il secondo arresto, invece, avviene nella notte a Volla e a intervenire sono i carabinieri della sezione radiomobile di Torre. La gazzella sta percorrendo via Lufrano quando nota un uomo che sta aggredendo una donna. La sta prendendo a calci e pugni (è l’ennesima volta come constateranno successivamente i militari) e solo l’intervento dei Carabinieri evita il peggio riuscendo a bloccare l’uomo che stava tentando di colpire la compagna con un coltello.
L’arrestato, un 44enne, è stato trasferito nel carcere di Poggioreale mentre la vittima – ha 35 anni – è stata medicata nell’ospedale di Torre del Greco e ne avrà per 10 giorni a seguito delle lesioni alle braccia riportate durante l’aggressione.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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