Un vero e proprio dramma quello avvenuto lo scorso 10 gennaio a Roma, quando la 27enne Valeria Fioravanti perse la vita per una grave forma di meningite.
Secondo le prime informazioni, la giovane si recò presso il Campus Bio medico per la rimozione di un foruncolo infiammato, che le venne asportato con due punti di sutura. Tuttavia, la donna avvertiva ancora dolore e il 29 dicembre, si recò nuovamente in ospedale, stavolta presso il Policlinico Casilino, dove le fu diagnosticata una forte cefalea e le venne prescritta una cura a base di Toradol.
Purtroppo il quadro non migliora e dopo sette giorni, ella viene accompagnata dai familiari presso l’ospedale San Giovanni Addolorata, dove la diagnosi fu una lombo-sciatalgia. Pertanto, due giorni dopo, la ragazza torna in ospedale e viene sottoposta ad una Tac cerebrale, dalla quale emerge una meningite in fase acuta che ha reso vani i tentativi di salvarle la vita.
Al momento, tre medici sono indagati per omicidio colposo, poiché si sono limitati ad una diagnosi superficiale nonostante il quadro clinico suggerisse verifiche più approfondite.