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Al via i lavori per il nuovo impianto, tratterà 24mila tonnellate all’anno di scarti da trasformare in fertilizzante agricolo

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Partiranno lunedì prossimo 4 settembre i lavori di realizzazione dell’impianto di compostaggio aerobico di Pomigliano d’Arco, in via Passatelli, sulla strada provinciale che conduce ad Acerra.
A darne notizia l’Amministrazione Comunale. Risolte quindi tutte le problematiche che dopo la posa della prima pietra avvenuta il 2 marzo del 2020 ne avevano ritardato l’inizio dei lavori.

Quella di Pomigliano è la prima di 15 strutture analoghe selezionale dalla Regione. L’impianto comunale di compostaggio dei rifiuti organici tratterà 24mila tonnellate all’anno di scarti da trasformare in fertilizzante agricolo. La collocazione dell’impianto è stata fissata lontano dal centro abitato, in una zona direttamente collegata ad una strada a scorrimento veloce che ha uno svincolo autostradale, in modo tale che non ci sia aumento del traffico cittadino.

Grande soddisfazione per l’avvio dei lavori anche dalla Regione: “Esprimo vivo compiacimento – commenta Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania – per l’inizio dei lavori attesi da tempo, è un merito della nuova amministrazione comunale targata Raffaele Russo aver dato concretezza finale ad un progetto importante che colloca Pomigliano d’Arco nel solco delle migliori pratiche di sostenibilità ambientale”.

Nel maggio del 2016 il Comune di Pomigliano aveva aderito a una manifestazione d’interessi della Regione Campania, che con avviso pubblico ha indetto una campagna per chiudere il ciclo dei rifiuti e realizzare 15 impianti di compostaggio. Il progetto presentato è stato finanziato dalla Regione ad agosto 2017. L’impianto di compostaggio del Comune di Pomigliano d’Arco avrà una capacità di trattamento pari a 24.000 tonnellate annue di cui unicamente 18.000 tonnate annue per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata e 6.000 per il trattamento della frazione verde e della ramaglia. Questo vuol dire che a regime l’impianto potrà trattare la frazione organica prodotta da una comunità di circa 100.000 abitanti.

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