La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni questa mattina sarà a Caivano per incontrare le famiglie delle vittime dello stupro di gruppo che da giorni sta occupando le pagine della cronaca nazionale. La Meloni arriverà in città, su invito di don Patriciello, insieme al minisotro dell’Interno Matteo Piantedosi ed incontrerà la cittadinanza presso Istituto Superiore “Francesco Morano” al Parco Verde. All’incontro prenderà parte anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ieri a Palazzo Santa Lucia ha organizzato un tavolo di confronto con altre autorità per “mettere in piedi un programma di interventi per il Comune e per il territorio”. In tal senso si attende una risposta importante da parte del Governo. La Meloni, nei giorni scorsi, si è detta “profondamente colpita” dalla vicenda di Caivano ed è intenzionata ad ascoltare gli appelli che arrivano da una delle zone più “critiche” del Napoletano. Tra questi c’è quello di don Patriciello che martedì pomeriggio ha promosso un corteo al quale hanno preso parte circa 200 persone, tra cittadini e istituzioni.
La città è stata blindata già dalle prime ore del mattino, con gli elicotteri delle forze dell’ordine che sorvolano la zona del Parco Verde. Alcuni abitanti del parco, però, si sono detti “infastiditi” da tutta questa “pubblicità”. “La maggior parte di noi sono persone perbene”, hanno detto alcuni che hanno poi sottolineato come “ora tutto è pulito per l’arrivo della Meloni, mentre di norma qui regna il degrado”. Tra i primi ad arrivare l’avvocato Angelo Pisani che assiste le famiglie delle vittime. Al momento non si registrano problemi di ordine pubblico. La presidente dell’Ordine assistenti sociali della Campania, Gilda panico, ai cronisti presenti ha riferito: “I livelli di assistenza sono ancora troppo bassi. Abbiamo l’obiettivo di portare un assistente sociale ogni 5mila persone. A Caivano ne servirebbero 7, ma per il momento ne abbiamo solo 3. Perché gli assistenti sociali non intervengono? Dovete sapere che lavoriamo su mandato, su segnalazione della Magistratura. Sui fatti di Caivano non posso dire niente se non che stiamo dando il nostro contributo per lo svolgimento delle indagini”.
Chi attende maggiormente le risposta del Governo sono le famiglie delle due bambine. La mamma di una delle due ha anche denunciato di aver subito minacce. “Non mi sento al sicuro, ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote”. Ha detto, attraverso il suo legale Angelo Pisani, sottolinenado una situazione che per lei e per i suoi familiari si sta facendo sempre più complicata. “Stiamo subendo minacce dal quartiere – ha spiegato – hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori”. Secondo quanto emerso, al ragazzo è stato rubato lo scooter, episodio che i familiari hanno interpretato come ulteriore minaccia per la loro incolumità. C’è omertà nel quartiere. Per la vicenda sono indagati due maggiorenni e almeno 15 minorenni, e tra questi – secondo quanto emerso negli ultimi giorni – dovrebbero esserci anche familiari dei locali ras, in un’area che risulta storicamente essere una delle più grandi piazze di spaccio dell’hinterland napoletano.
Intanto la visita di Giorgia Meloni potrebbe far registrare problemi di ordine pubblico. Nella giornata di ieri, infatti, la leader di Fratelli d’Italia è stata insultata e minacciata sui social per aver “abolito” il Reddito di Cittadinanza. “Lo sai che rischi ‘SPUTI IN FACCIA’?”, “Altro che sputi… vieni vieni!”, è quanto scrivono alcuni sul profilo Instagram di Meloni. Sui commenti è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Lo Stato c’è – dice Piantedosi – Le Istituzioni repubblicane sono solide. Nessuno si lascerà mai intimidire da parole odiose e vili come quelle scagliate contro il Presidente Meloni, cui va la mia piena solidarietà. Il governo sarà presente a Caivano e ovunque sia necessario affermare anche simbolicamente la vicinanza ai cittadini. Chi cerca di condizionare la vita politica con minacce o violenze sarà individuato e assicurato alla giustizia”.