Il professore sul libro del generale: «Errori d’ortografia, fonti non citate, refusi e riferimenti non contestualizzati. All’incontrario è soprattutto l’italiano» Un’accozzaglia di luoghi comuni malamente assemblati, con l’aggravante di interi passi prelevati più o meno alla lettera da svariate fonti, neanche citate, come farebbe uno smaliziato laureando alle prese con la tesi o uno studentello del tutto ignaro, nell’era del copia e incolla da Internet, di plagi e diritto d’autore.
«È così che, in nome del contrasto all’omofobia, si innesca la pressione psicologica opposta, quella che costringe le persone al timore reverenziale, alla sacralizzazione della categoria» (p. 259) riprende quasi pari pari un passaggio di un libro dell’attivista omosessuale Francesco Mangiacapra, di cui non viene mai fatto il nome nel volume: «È così che in nome del contrasto all’omofobia, si innesca la pressione psicologica opposta, quella che costringe le persone, per timore reverenziale, a sacralizzare la categoria»(Il golpe del politicamente corretto. Il professore inoltre illustra tutta una serie di copia e incolla scritti da altri autori