Calcio

Mille giorni senza Diego, il silenzio sulla morte.

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Dall’Argentina a Napoli, in un legame indissolubile reso unico dalla storia di Diego Armando Maradona. È andato via troppo presto, in quel maledetto 25 novembre di 3 anni fa. Da allora sono passati mille giorni senza Diego ed il mistero sulla sua morte non ha smesso di infittirsi. Anche perché, nel corso del tempo, a farla sempre più da padrone, assieme al ricordo e alla sofferenza, c’è stato il silenzio. Un gelido silenzio, calato sul processo di omicidio colposo che ha visto indagati 8 medici e infermieri. Le accuse dei magistrati a quello staff medico, diretto dal neurochirurgo Leopoldo Luque, sono state molto chiare e senza interpretazione: Diego sarebbe stato curato male e lasciato morire. Intanto però tutto sembra essersi fermato.

E sono finite le parole. Non a Giannina, però, la figlia del Pibe de Oro, che ha affidato ad una lettera i suoi grandi sentimenti. Di allora e di oggi: “Il tempo non guarisce nulla – scrive – il tempo sistema alcuni sentimenti ma il dolore non è trasferibile. Si passa come si può, combattendo tra mille fronti aperti e una costante richiesta di GIUSTIZIA. Io e Dalma non ci fermeremo, non ci piegheranno. Ogni giorno che passa è un giorno in meno per incontrarci di nuovo, ovunque tu sia spero che tu sia sereno, con il tuo bel sorriso disegnato e la tv non esiste. Non si può ricomporre ciò che non è mai esistito. 1000 giorni senza poterti abbracciare ma ti porto comunque con me, sei nelle risate dei tuoi nipoti, negli abbracci con mia sorella, nelle carezze di mamma, in ogni ricordo della bella famiglia di sostenitori che ci hai lasciato! Ti vogliamo bene Babu!“.

“Giuro – conclude – che questa banda di mafiosi cadrà e quando cadranno riusciremo a vivere in pace. Fino a quando non ci incontreremo di nuovo ti scrivo da qui, continuo a mandarmi segnali che abbracciano la mia anima, mi fanno sentire e mi spingono a continuare. Grazie per essere il mio papà! Mi manchi ogni giorno un po’ di più!”.

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