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Giovane nigeriano accoltellato da due uomini, entrambi nigeriani, indagati per l’omicidio volontario

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La Procura di Modena ha disposto il fermo di due uomini, di 29 e 27 anni, entrambi di nazionalità nigeriana e in regola con il permesso di soggiorno, gravemente indiziati dell’omicidio di Friday Endurance: il giovane ucciso a colpi di coltellate in pieno centro a Modena, sotto gli occhi dei passanti. Il tragico episodio si è consumato domenica 20 agosto 2023, intorno alle ore 18:00, nella zona di corso Vittorio Emanuele II.

Stando a quanto riportato dalle testate locali, il giovane straniero è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Baggiovara. Il ragazzo è stato accoltellato mentre stava camminando e – dalle ipotesi giunte finora – pare che abbia accellerato il passo dopo aver visto gli aggressori. Un amico della vittima ha dichiarato che, molto probabilmente, i due erano gli stessi che l’avevano picchiato la sera prima. Dalle testimonianze dei presenti è emerso che la brutale scena si è consumata in pochi secondi, dove uno lo teneva fermo e l’altro colpiva col coltello prima al fianco, poi alla spalla ed infine al collo.

Gli aggressori sarebbero poi scappati verso la rotonda Natale Bruni. Dopo alcuni metri, il giovane si è accasciato al suolo ed è stato soccorso da alcuni passanti. Ad allertare il 118 sarebbe stato un ragazzo. Purtroppo le condizioni di salute sono apparse fin da subito critiche. Il personale sanitario ha rianimato sul posto il giovane, ma dopo la corsa al pronto soccorso si è verificato il decesso. Sul posto sono giunte anche quattro volanti della Polizia e la Scientifica per i rilievi. Le forze dell’ordine hanno raccolto numerose testimonianze. Saranno ora fondamentali alle indagini anche le telecamere, sia pubbliche che private, presenti nella zona.

Friday Endurance, richiedente permesso di soggiorno per protezione internazionale, era nato in Nigeria il 12 febbraio 1993. Nella giornata di domenica era arrivato a Modena in treno da Reggio Emilia, città in cui era domiciliato. Quando è stato aggredito – per motivi ancora ignoti – camminava in strada. La prima ipotesi messa a segno dalle forze dell’ordine è che l’aggressione possa essere legata a una conoscenza pregressa tra la vittima e gli assassini, forse orientate verso lo spaccio di droga. Sull’accaduto si è espresso anche l’assessore Andrea Bosi, le sue parole: “Il Ministero dell’Interno ha certificato nel corso dell’anno dei numeri impressionanti che parlano di oltre centomila arrivi, arrivi che il Ministero scarica sulle città provocando questo genere di situazioni”.

Anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha commentato la notizia: “La rapidità delle indagini è una prima risposta, molto efficace, alle richieste della città. Dalle prove raccolte a carico dei due nigeriani fermati pare essere confermata la pista che riconduce l’omicidio al mondo del traffico e dello spaccio di droga. Si tratta di una piaga della nostra città dove, purtroppo, l’alto consumo di stupefacenti determina una situazione favorevole per questo tipo di criminalità. E molti episodi di violenza degli ultimi mesi, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e della Polizia locale, sono probabilmente riconducibili a questa situazione”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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