“Sarà una legge di bilancio complicata. Tutte le leggi di bilancio sono complicate, lo è stata anche quella dell’anno scorso. Siamo chiamati a decidere delle priorità. Non si potrà fare tutto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto all’annuale incontro del movimento cattolico Comunione e liberazione a Rimini.
Un intervento che è sembrato in parte un ‘mettere le mani avanti’, dato che il governo Meloni dovrà impegnarsi a trovare le risorse anche solo per evitare che gli stipendi calino. Nella manovra che andrà approvata entro dicembre, infatti, dovrebbe esserci la conferma (“strutturale”, ha promesso l’esecutivo più volte, quindi non semplicemente per un altro anno) del taglio del cuneo fiscale. E questo è solo uno dei punti: c’è poi un primo intervento per ridurre le aliquote dell’Irpef, l’eterna promessa di superare la legge Fornero, i fondi da trovare per il Ponte sullo stretto e molto altro.
Giorgetti ha toccato alcuni di questi punti, a partire dal taglio del cuneo: “Dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, come abbiamo fatto con la decontribuzione, perché l’inflazione riduce enormemente il potere di acquisto”, ha ricordato, “ma dovremo anche utilizzare le risorse che sono a disposizione per promuovere la crescita e premiare chi lavora”. In particolare, “il tema dell’offerta, della qualità e della giusta ed equa remunerazione del lavoro è un tema fondamentale”. Questo sarà “l’indirizzo” della manovra, mentre le altre priorità potrebbero dover fare un passo indietro.