Giornata di presentazioni a Castel Volturno, dove Natan e Cajuste hanno potuto pronunciare le prime parole ufficiali da calciatori del Napoli. I due saranno convocati per la sfida con il Frosinone e per il centrocampista ci sono anche chance di giocare vista l’assenza di Anguissa. Probabile panchina per Natan, ritenuto non ancora pronto.
Natan
“Non parlo ancora bene, ma proverò a rispondere in italiano”. Si è presentato così alla stampa Natan, il nuovo difensore brasiliano che il Napoli ha acquistato dal Bragantino. E’ stato il primo a rispondere alle domande della stampa. “Ho scelto il numero 3 perché è quello che usavo alle giovanili. Qui lo usava Kim, un grande difensore per cui ho massimo rispetto”. Anche se la sua fonte di ispirazione è un’altra: “Direi a Thiago Silva per velocità e grinta che sono due mi caratteristiche insieme alla tecnica e anche alle coperture. Se serve posso giocare anche terzino”.
Com’era prevedibile ad agevolare il suo inserimento ci stanno pensando coloro che in squadra parlano portoghese: “Juan Jesus e Mario Rui mi stanno aiutando molto sia in campo che fuori”. La scelta dell’Italia, per lui, era inevitabile: “Qui c’è un calcio forte, un calcio difensivo, e per un difensore è facile scegliere di giocare qui. Stavo lavorando duramente per poter arrivare in squadre come il Napoli”.
Sul rapporto con il mister: “Cerco di imparare l’italiano per parlare di più con Garcia, finora è accaduto poco ma sono sicuro che mi aiuterà a migliorare come tutto lo staff. Non ho fatto tanti gol di testa in carriera, ma ho lavorato molto su questo aspetto”. Napoli vuol dire, per forza, anche il rapporto con Diego Maradona: “Ho visto la serie che parla di lui. Di Napoli conosco la tifoseria molto appassionata. Non vedo l’ora di debuttare allo stadio Maradona, sono molto emozionato”.
Cajuste
E’ stata, quindi, la volta del centrocampista svedese acquistato dallo Stade Reims. La prima domanda ha riguardato la sua posizione in campo: “Mi piace giocare in più posizioni, sia da interno che da centrale. Vediamo cosa vuole il mister, io mi sento pronto. So lavorare sia in fase offensiva che difensiva”. La parola d’ordine è umiltà: “Arrivo nella squadra campione d’Italia, con un grande allenatore.
Per me è un grande onore essere qui, sono felice”. Sulla possibile presenza già nella prima gara Cajuste è cauto: “Il mio primo obiettivo non è giocare o fare minuti. Io devo aiutare la squadra. Qui c’è un livello che in carriera non avevo mai visto. Mi hanno davvero impressionato tutti. Ho seguito la squadra anche in Champions l’anno scorso, ci sono giocatori fantastici come Lobotka e Zielinski”.
Sulla scelta di trasferirsi pare che non abbia mai avuto remore: “Grande allenatore, città grandissima, tifosi fantastici: la decisione più facile della mia vita. Anche se non ho ancora avuto tempo di visitare Napoli”. Anche per Cajuste, i modello di riferimento sono molto in alto: “Pirlo, Iniesta, Witsel, Moussa Dembelè, ma la lista sarebbe davvero lunga”.