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Delitto di Piano di Sorrento: il nome della vittima si tratta di Anna Scala, classe del 1967

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Si chiamava Anna Scala, era di Vico Equense e aveva 56 anni la vittima del presunto omicidio di Piano di Sorrento. Il cadavere è stato ritrovato intorno alle mezza di oggi, 17 agosto, all’interno del bagagliaio di un’automobile lasciato aperto in via San Massimo. Ad avvistarlo sarebbe stato un cittadino che avrebbe, poi, avvisato il 112. Il corpo presentava diverse ferite da arma da taglio. I carabinieri hanno annunciato di aver recuperato una lama che sarebbe, con tutta probabilità, l’arma del delitto. 

La vittima avrebbe denunciato l’ex per stalking. L’agenzia Agi riporta le dichiarazioni di alcuni testimoni che avrebbero visto un uomo vestito di nero arrivato in sella a uno scooter armato di coltello in via San Massimo. L’uomo avrebbe aggredito la donna alle spalle mentre apriva bagagliaio. Dopo averla ferita, l’avrebbe spinta nel portabagagli e sarebbe scappato con lo scooter.  

“Siamo addolorati e sconvolti – ha affermato Salvatore Cappiello, sindaco di Piano – Il terribile delitto avvenuto oggi nella nostra città è un atto di inaudita follia. Voglio esprimere, dal profondo del mio cuore e a nome dell’intera comunità, il nostro cordoglio ai familiari della vittima. Gli inquirenti sono al lavoro senza sosta per fare chiarezza e noi stiamo fornendo la massima collaborazione possibile anche con specifico riferimento ai filmati della video sorveglianza comunale attraverso il comando di polizia municipale. Attendiamo di conoscere gli sviluppi delle indagini che definiranno con più certezza ogni elemento e responsabilità di questa gravissima vicenda”.  

Intanto, l’evento in programma stasera a Villa Fondi per la rassegna ‘Estate Blu 2023 davanti al Golfo di Surriento’ è stato annullato in considerazione del tragico accadimento. Proseguono le indagini dei carabinieri. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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