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Caos polizia municipale a Napoli, una doppia polemica ha oggi travolto il corpo. I dettagli

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Un solo giorno, due polemiche. La polizia municipale di Napoli si è trovata nell’occhio del ciclone all’improvviso e in due vicende separate tra loro ed emerse attraverso due diversi giornali: sul Corriere del Mezzogiorno è infatti emersa una situazione disastrosa riguardante le dotazioni agli agenti in strada, sul Mattino una pesante polemica tra il neoassunto “dirigente dell’Area sicurezza e Vigilanza” (sostanzialmente il numero 2 del corpo) e il comandante Ciro Esposito.

Iniziamo con la questione dotazioni. I 250 vigili urbani assunti lo scorso giugno per non scendere in strada in borghese hanno dovuto mettere mano al portafogli e comprare pettorine, polo, pantaloni e giacche. Insomma, le divise con su scritto “Polizia municipale”. Non soltanto loro. Anche molti vigili da più tempo in servizio sopperiscono alle carenze di dotazione comprando pezzi di divisa di propria tasca. Claudio Lamari, rappresentante sindacale dello Snavu, il maggiore sindacato di categoria, al Cormez spiega: “La maggior parte degli operatori a tempo determinato ha acquistato in proprio massa vestiario pur non essendo tenuta a farlo”. E ancora: “Alcuni dipendenti in difformità al vigente regolamento del Corpo, prestano servizi in abito civile su autorizzazione dei comandanti di reparto”.

Il problema non è recente. Una nota (protocollo 700821 del 29 settembre 2022) già segnalava al Comune che cosa stesse accadendo. Ed evidentemente in un anno non è cambiato nulla. La seconda polemica che oggi colpisce il corpo di polizia municipale partenopeo vede come protagonisti Orlando Joselito e Ciro Esposito, rispettivamente dirigente dell’area sicurezza e vigilanza e comandante, quindi i vertici. Joselito, assunto con il concorsone dell’anno scorso, lamenta di essere “demansionato”, cosa che – riporta il Mattino – ha scritto a chiare lettere in una dura missiva inviata al comandante Ciro Esposito (che ritiene il responsabile della vicenda), al sindaco Gaetano Manfredi, all’assessore competente Antonio De Iesu e al direttore generale Pasquale Granata.

Una vicenda di incarichi fin qui svolti (in quattro mesi dall’entrata in servizio) e di orari di lavoro da lui ritenuti non consoni a questi, con tanto di risposta per le rime del comandante. La cui conclusione rappresenta a pieno il clima: “La invito a mettere da parte ogni ostilità nei confronti dell’organizzazione del Corpo e del sottoscritto e ad assumere un contegno costruttivo e collaborativo avvertendola che non tollererò oltre i toni irrispettosi che caratterizzano la sua nota”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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