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Niente tasse a chi denuncia il racket, la scelta del Comune di Casalnuovo

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“Come amministrazione abbiamo già mostrato la nostra piena vicinanza a chi ha scelto di denunciare e lo faremo anche questa volta, tendendo sempre la mano a chi decide di ribellarsi e liberarsi dalle estorsioni. Continueremo a sostenere tutti gli imprenditori che denunceranno il racket attraverso l’applicazione del nostro protocollo di legalità”. Lo ha dichiarato Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo in merito all’operazione di ieri con due arresti da parte dei carabinieri che ha sgominato tentativi estorsivi ai danni di imprese edili grazie alla denuncia delle vittime. “Faccio i miei complimenti e ringrazio le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto – ha aggiunto il primo cittadino – questi arresti sono un segnale importante per chi è vittima di un sistema estorsivo. Queste notizie testimoniano che denunciare è di fondamentale importanza e che all’atto della denuncia c’è una rete pronta a sostenere gli imprenditori che si ribellano”.

Il Comune, inoltre, grazie ad un regolamento approvato negli anni scorsi, garantisce l’esonero dalle imposte comunali per chi non si arrende e decide di denunciare. Un importante supporto alle indagini è stato fornito dalle telecamere del circuito di videosorveglianza: a vigilare le strade principali ci sono infatti 150 occhi elettronici, che registrano giorno e notte quanto avviene in città. “Negli ultimi mesi il nostro sistema di videosorveglianza è stato di fondamentale importanza per le indagini in corso da parte delle forze dell’ordine. A breve il sistema sarà ulteriormente potenziato, grazie ad un finanziamento ministeriale ottenuto, che ci permetterà di acquistare altre 100 telecamere che vigileranno su aree periferiche e frazioni della città – ha spiegato Pelliccia – sono state individuate le aree più a rischio e tra poco saranno tutte presidiate elettronicamente. Dobbiamo continuare a denunciare ed a ribellarci, nessuno sarà lasciato solo. Come amministrazione non faremo mai mancare il pieno supporto a chi si rivolge alle autorità proposte per denunciare. Così come già avvenuto in occasione di altre denunce, il Comune si costituirà parte civile. Un atto sentito per tutelare l’immagine della nostra città ed anche per far sentire la nostra piena vicinanza agli imprenditori che si ribellano”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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