“Non colpevole”, ripetuto per quattro volte. L’ex presidente americano Donald Trump, apparso ieri davanti al tribunale federale di Washington per rispondere delle accuse di avere tentato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali 2020, si è dichiarato “non colpevole” per tutti e quattro i capi di accusa che gli sono stati contestati. La Corte della capitale si trova a poca distanza da Capitol Hill, teatro dell’insurrezione del 6 gennaio 2021, quando centinaia di persone invasero il Congresso nel tentativo di bloccare la certificazione dell’elezione di Joe Biden. Giunto in tribunale, Trump è stato arrestato e preso in consegna dalle autorità e poi condotto davanti alla giudice. In tutto l’udienza è durata meno di 30 minuti.
Presente in aula, seduto al banco dell’accusa, il procuratore speciale Jack Smith, che ha condotto l’inchiesta e presentato la richiesta di incriminazione. Il procuratore non ha chiesto la carcerazione preventiva per l’ex presidente che, come per le altre due incriminazioni – a Manhattan per i pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels e in Florida per le carte top secret sequestrate a Mar-a-Lago – rimarrà libero fino al processo e all’eventuale condanna.