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Stadio Collana, si conclude la lunga vicenda processuale la società dovrà ora restituire l’impianto alla Regione Campania

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Si conclude la lunga vicenda processuale che ha interessato lo stadio “Arturo Collana” che ha visto contrapposti la Regione Campania e la società sportiva “Giano”. Con sentenza n. 7491/2023 pubblicata oggi, il Consiglio di Stato ha confermato la decadenza della Giano dalla concessione dell’impianto sportivo di piazza Quattro Giornate e la conseguente risoluzione della convenzione sottoscritta nel 2018, dichiarando inammissibile il ricorso per revocazione presentato dalla società contro le due precedenti sentenze già favorevoli alla Regione Campania e – rende noto l’ente di Palazzo Santa Lucia – condannando la ricorrente al pagamentio delle spese di giudizio.

La Giano dovrà ora restituire l’impianto alla Regione Campania, che nei giorni scorsi ha presentato il progetto di riqualificazione della struttura polisportiva vomerese.  “Si conclude finalmente una vicenda giudiziaria che è stata un vero e proprio calvario. Finalmente possiamo intervenire sullo storico impianto del Vomero con il progetto che è già pronto e che abbiamo presentato pochi giorni fa”. E’ quanto afferma in una nota il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

“Ora l’obiettivo è stringere al massimo i tempi per dotare il Vomero e la città di Napoli di un moderno e funzionale stadio polivalente, dotato di servizi e di parcheggi, da destinare alle diverse discipline sportive, innanzitutto per i ragazzi e le ragazze del quartiere”, ha aggiunto il governatore. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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