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GDF Napoli. Emissione e utilizzo in dichiarazione di fatture peroperazioni inesistenti

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Per delega del Procuratore della Repubblica f.f., si comunica che militari del Nucleo di Polizia economico- finanziaria di Napoli e del Gruppo di Cassino della Guardia di Finanza hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – sezione III (“Criminalità economica”), avente ad oggetto beni mobili e immobili, quote sociali e il complesso aziendale di una società immobiliare, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro.

Destinatari del provvedimento sono sette soggetti indagati, a vario titolo, per i reati di emissione e utilizzo, in dichiarazione, di fatture per operazioni inesistenti, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ed autoriciclaggio. Il sequestro eseguito in data odierna trae origine dagli sviluppi di indagini svolte nei confronti di un Consorzio napoletano operante in qualità di contraente generale (c.d. general contractor) nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica ed edilizia ammessi al Superbonus

In tale contesto, erano già stati eseguiti due provvedimenti di sequestro preventivo, entrambi confermati dal Tribunale del Riesame di Napoli, aventi ad oggetto l’uno i crediti di imposta inesistenti illecitamente ceduti dal Consorzio e l’altro il profitto dell’attività fraudolenta.
Gli ulteriori approfondimenti svolti avrebbero consentito di ricostruire i flussi finanziari in uscita dal Consorzio veicolati a favore di società/ditte che avrebbero emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti del Consorzio medesimo, al fine di simulare la realizzazione dei lavori ed effettuare il reimpiego delle provviste illecite.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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