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Al via in Irpina la terza edizione del campo residenziale di confocoperative Campania

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Si svolgerà dal 28 al 30 luglio 2023 il campo residenziale ed itinerante di Confcooperative Campania “Territori da rifiorire…ritornare, riabitare, rinnovare” dedicato a giovani tra i 18 e i 35 anni, tra cui in particolare Animatori di Comunità del Progetto Policoro provenienti da tutta Italia.  Dopo il focus degli anni passati sulla valorizzazione dei beni confiscati nel casertano e dei beni ecclesiastici nel cuore di Napoli, quest’anno ci si soffermerà sul ruolo della cooperazione nelle aree interne, in particolare in alcune aree dell’Irpinia.

 Il gruppo farà base a Caposele, per poi spostarsi alla scoperta di esperienze che vedono protagoniste le cooperative. Tra progetti di agricoltura sociale in carcere, progetti di animazione territoriale, gestione di oasi e luoghi suggestivi che nutrono l’anima, si verrà in contatto con l’impegno di realtà legate a doppio filo a territori che rischiano l’abbandono.

Lo spettro dello spopolamento, le strategie di sviluppo, l’innovazione territoriale attraverso il modello cooperativo come processo di progettazione partecipata saranno i temi che verranno sviscerati, a contatto con quanti nelle aree interne operano. Proveremo a dare ai destinatari della terza edizione del campo residenziale estivo di Confcooperative Campania dei contenuti, dei punti di vista ma soprattutto delle esperienze concrete di impegno e operatività territoriale” fa sapere il presidente di Confcooperative Campania, Antonio Borea.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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