Patrick è tornato in libertà. Infatti, lo studente egiziano è stato rilasciato dopo la grazia concessa dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, e una volta uscito dall’edificio della Direzione di Polizia di Nuova Mansoura ha potuto finalmente riabbracciare la madre Hala, la fidanzata Reny Iskander, la sorella Morise e il padre George.
Tuttavia, nella direzione di Polizia di Nuova Mansoura, Patrick Zaki non è stato rinchiuso in una cella di sicurezza ma è stato rinchiuso in una stanza per gli ufficiali, come riferito dalla stessa madre.
Ecco le prime parole pronunciate da Patrick Zaki ai giornalisti:
“Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto. Sto pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all’università. Ora torno al Cairo”.
In seguito, sulla questione è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha così dichiarato a Radio24:
“Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore, che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere. Noi siamo riusciti a ottenere questo risultato. Poi, si può dire ciò che si vuole. Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo. Per quanto riguarda Regeni invece, continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”.
Infine, arriva anche il commento dell’ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, il quale ha così parlato all’ANSA:
“L’uso da parte del presidente (egiziano Abdel Fattah) al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale, è un apprezzamento personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, poiché è avvenuta meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva”.