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Giuseppe Annunziata sul futuro del wedding: “Il marketing sta indignando la ricercatezza fotografica”

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Il noto fotoreporter Giuseppe Annunziata ha svelato il suo attivismo sensoriale, caratterizzato dalle idee implicite che coglie nel suo studio, dall’elaborazione del vero format e dallo studio dei dettagli fino al raggiungimento dei loro sogni, con l’obiettivo principale di lasciare in ognuno un ricordo memorabile fino alla fine della vita.

In particolare, la sua ideologia si fonda sull’analisi ad personam, dal bouquet floreale, dai caratteri cubitali per trasportare l’ospite nello charme intrinseco dello stesso fotografo. Tuttavia, lo snodo problematico è rappresentato dalle verità occultate dal mondo social, che investono tanti soldi per guadagnarne una finta credibilità professionale, non solo nel ramo Wedding ma in tutti gli envirorment.

Infatti, molte realtà hanno come unico vero obiettivo il vil denaro, con la compravendita di follower e con i clienti assoggettati per aumentare un mercato che non tiene denominazione. Invece, l’azienda di Giuseppe Annunziata lievita perché abbatte le frontiere di quel surplus economico che ruba il tempo delle coppie, rendendo il giorno più bello della loro vita come un evento restrittivo e informale.

Pertanto, l’artista contesta e dichiara che sociologicamente il fake viene sottovalutato, ma può contornarsi di falsità e persino toccare la suscettibilità di tanti interlocutori, per farli sprofondare nella sfera della depressione e della perdita del sé.

A tal proposito, ecco il pensiero del fotoreporter, che ha così spiegato:

“Oggi vige lo status, mentre la trasparenza perde il suo obiettivo, aumenta il fotomontaggio del Wedding, comprano persone, un camuffamento che ad occhio nudo aumenta solo l’indignazione fotografica. Il settore wedding per il 99,9% della fotografia Italiana è fake, viene preparata, viene fatta posa, vengono messi gli sposi sempre nelle stesse posizioni, anche totalmente innaturali, molto spesso persone che non hanno mai posato. Noi lavoriamo solo sui reportage, quindi le nostre coppie saranno sempre libere di muoversi ed esprimersi”.

Poi, un altro particolare che egli evidenzia, è l’uso maniacale e spasmodico della ‘spunta blu’, di coloro che senza una forte identità si adoperano ad acquistare per diventare profili pubblici, senza mostrare il vero operato. Annunziata vive il lavoro da artigiano, forgiato da profonda manodopera e abnegazione, senza perdersi nei social.

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