Blitz degli agenti delle Dia di Firenze e Milano a casa di Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia nonché ex braccio destro di Silvio Berlusconi.
In particolare, essi hanno eseguito una perquisizione domiciliare su mandato del Pm del capoluogo toscano, per il suo presunto coinvolgimento quale mandante delle stragi di Cosa Nostra del 1993. Inoltre, gli agenti hanno ispezionato anche gli uffici di Dell’Utri in via Senato a Milano, individuando e sequestrando elementi utili all’indagine.
Tuttavia, dal decreto di perquisizione emerge che nell’ipotesi accusatoria le bombe di Firenze, Roma e Milano servirono “per indebolire il governo Ciampi” che in quel momento guidava il Paese, diffondendo “il panico e la paura tra i cittadini, in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”.
Pertanto, Dell’Utri è accusato di aver istigato il boss Filippo Graviano “a organizzare e attuare la campagna stragista, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia in cambio della promessa, a seguito a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra”.
L’inchiesta si sofferma anche sui fiumi di denaro corrisposti per anni da Berlusconi alla famiglia Dell’Utri, che secondo gli inquirenti rappresentano una “contropartita per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto”. Infatti, in relazione ad alcuni grossi spostamenti di denaro, è indagata per trasferimento fraudolento di valori anche Miranda Ratti, moglie di Dell’Utri. All’ex senatore è stato notificato un avviso di garanzia, e il prossimo 18 luglio sarà interrogato dai Pm.