CAIVANO – Ma quanta dignità bisogna ancora perdere prima di decidere di recarsi al protocollo e rassegnare le proprie dimissioni? Fin dove bisogna scavare per raggiungere il livello del ridicolo inteso dal Sindaco Enzo Falco? Che vantaggi offre la fascia tricolore dato che la si conserva all’oneroso costo della stima dei propri concittadini?
Avevo raggiunto l’idea che era inutile scrivere editoriali rivolti a questo territorio tanto era esponenziale la ciucciagine della classe dirigente che lo amministra. Avevo maturato il pensiero che chi mi leggesse, non è che non si vergognasse o facesse la “faccia tosta” come si dice in gergo ma addirittura non comprendesse la natura dei miei scritti. Allora affranto decisi di non scrivere almeno fino a quando ad amministrare la mia città d’origine non fossero questi “ciucci” dediti solo all’interesse becero dei pochi eletti. Ma quello che è accaduto in queste settimane e quello che sta accadendo tutt’ora non lo si può nascondere o quanto meno non può non essere meritevole di qualche riflessione.
Su tutto il territorio gialloverde c’è qualche coraggioso che informi il Sindaco Enzo Falco che è rimasto da solo? Che chi ha concesso che egli – personaggio politico mediocre da sempre – sedesse sullo scranno più alto della città gli ha girato le spalle già da diversi mesi? C’è qualche buon anima che dica al primo cittadino che ogni sindaco decaduto è stato sciolto per mano del principale partito di maggioranza? Ma non è solo questo!
Quanto di ridicolo ha un Sindaco che nonostante voglia far intendere di essere il più alto in grado, nominando minigiunte, arrogandosi il diritto di delegare tecnici smentendo se stesso, a distanza di due giorni deve prendere atto di essere un omino ostaggio dei consiglieri che lo ricattano un giorno sì e l’altro pure?
A Caivano purtroppo nell’ignoranza degli amministratori e nella conseguente assenza di contenuti, quello che conta sono i numeri. Quello che accade a queste latitudini non si è mai visto neanche nei Balcani. Il tipico attegiamento del “Sei andato sotto le liste? E mo fa ‘o c….”.
Ora mi domando chi uomo di carattere, chi essere con un’alta dignità ma soprattutto che abbia a cuore le sorti della propria città possa restare ancora incollato alla sedia accettando di stare sotto ricatto? E non mi si venga a dire che si sta farneticando. Tra le pagine dei quotidiani locali caivanesi c’è un’intera antologia che narra le richieste dei vari gruppi politici e le loro scaramucce. Al di là della seria potenziale ingerenza della criminalità organizzata nelle maglie della gestione comunale raccontata dalla mia testata, i colleghi di Caivano hanno ampiamente descritto l’imbarazzo della fascia tricolore, fino ad arrivare all’ultimo Consiglio comunale andato deserto.
Un Consiglio Comunale dove ancora si deve votare il Bilancio che prospetti la città nei prossimi tre anni. D’altronde se non c’è visione di una giunta, come si può pensare a programmare i prossimi anni?
Lo stabile di via don Minzoni è come il Titanic e il Sindaco come l’orchestra che continua a suonare mentre la nave affonda! Il primo cittadino continua ad indossare la fascia e a gonfiare il petto nonostante si sono visti Consiglieri comunali che minacciano in aula e poi, dopo pochi giorni, decantano inni e lodi al Sindaco. Eletti che attraverso messaggi whatsapp denunciano commistioni criminali nel settore Manutenzioni e poi si zittiscono di fronte a qualche incarico sul contenzioso. Consiglieri e mariti di consigliere che fanno a botte per strada. Azzeramenti di giunta e nomina di una nuova giunta con la stessa nomenclatura. Azzeramenti di giunta e nomina parziale con ritiro delle deleghe dopo pochi giorni. Ma anche questi “professionisti” che accettano tali moritificazioni! Ma chi sono? Topolino e Pluto? Ma un lavoro serio ‘sta gente non ce l’ha?
A Caivano si è visto tutto e il contrario di tutto ma una sola cosa non si vedono. Le dimissioni del Sindaco Enzo Falco.