Un vero e proprio film dell’orrore, nel quale una famiglia di Paola, nel Cosentino, è stata costretta a vivere per decenni. Tuttavia, lo scorso 21 giugno, è arrivata la denuncia nei confronti del responsabile di tali soprusi, un 50enne del posto.
Infatti la moglie, dopo essere riuscita a scappare nella vicina Campania, ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri di Pozzuoli, trovando manforte nella testimonianza dei figli, due dei quali avuti dal mostro. Si tratta di tre maschi di 23, 8 e 7 anni, e una femmina di 15 anni.
Secondo le informazioni fornite, tutti i componenti della famiglia sono stati ostaggio del marito e padre, continuamente sottoposti a vessazioni anche di carattere sessuale, come nel caso della donna e della figlia. “Ti scanno, ti taglio la testa e la do ai cani, e mi bevo il sangue”, questa la frequente minaccia.
Pertanto, lo stato di prostrazione e le continue minacce hanno portato la moglie a minacciare il suicidio, che il marito ha archiviato con un sorriso e replicando: “Vai a suicidarti da un’altra parte, altrimenti mi rovini il pavimento”.
Tuttavia, a seguito della denuncia, l’uomo è stato tratto in arresto con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale aggravata ai danni della figlia adottiva minorenne, violenza sessuale ai danni della moglie, e detenzione illegale di fucile e pistola.