Politica

Meloni a 360° in vista del Consiglio Ue: “Colgo l’importanza delle sfide comuni, purché siano sfide strategiche”

Pubblicato

il

In occasione del dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue, la premier Giorgia Meloni ha affrontato diversi temi. Ecco le sue dichiarazioni:

“Colgo l’importanza delle sfide comuni, purché siano sfide strategiche. Quando L’Ue che nasceva come Ceca, si accorge dopo anni e anni che è esposta, che è troppo dipendente, e corre ai ripari, significa che qualcosa non ha funzionato in passato. Mentre avevamo normato ogni singolo microbo aspetto della vita dei cittadini, non ci accorgevamo delle sfide strategiche che andavano portate avanti. Noi non abbiamo cambiato idea. Abbiamo difeso negli anni il principio di sussidiarietà, ma non è quello che è stato fatto. Sono contenta di questo cambio di passo. È cambiato l’approccio”.

Poi, ha aggiunto: “Io nel merito non ho cambiato idea, ma quello che vi ho posto stamattina non è una questione di merito ma di metodo: capire se questo sia il momento per discutere il Mes da parte del Parlamento, senza conoscere quale sia il contesto su mille questioni che è giusto porre sul tavolo. Non è tattica, perché mi sono sempre assunta le mie responsabilità e lo farò, ma voglio cercare di difendere l’interesse nazionale, e vi dico che discutere adesso questo argomento non è nell’interesse nazionale”. 

Poi, ha proseguito: “Il collega Della Vedova mi accusa di attaccare l’indipendenza della Bce, per aver detto che c’è il rischio che l’aumento dei tassi, nel nostro contesto economico, non sia risolutivo nella lotta all’inflazione ma può creare ulteriori squilibri. Io difendo l’indipendenza della Bce e difendo il mio diritto a valutare le decisioni prese, è il ruolo della politica. Il ruolo della politica non è dire sì acriticamente su tutto, ma offrire il proprio punto di vista. È la mia responsabilità venire in Aula e spiegare la posizione tenuta dall’Italia nelle sedi competenti. Anche il prossimo Consiglio europeo, il quarto da quando si è insediato il nuovo governo, ha in agenda sfide prioritarie per l’Unione europea: l’aggressione all’Ucraina, la sicurezza, la difesa, la migrazione”.

Mes: “Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito, c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale. La Commissione europea ha presentato il 20 giugno una piattaforma, Step, per semplificare le procedure sullo stanziamento dei fondi che concede flessibilità per i settori strategici: era una richiesta che l’Italia aveva avanzato. La proposta è un importante punto di partenza per il negoziato al quale l’Italia intende contribuire, questo strumento può essere un primo passo per arrivare a un fondo europeo per la sovranità. Il Consiglio Ue si occuperò anche di sicurezza economica, della necessità di un maggiore controllo e difesa delle catene produttive e della propria autosufficienza, che qualcuno avrebbe bollato come un approccio autarchico ma in realtà è un approccio realistico di chi crede che la Ue debba proteggere le proprie catene e non essere esposta a dipendenze che rischiano di essere pericolose”.

Ucraina: “Tratteremo ancora una volta dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Italia ha seguito con grande attenzione gli sviluppi della crisi interna alla Federazione Russa. Mi limito a notare come quest’episodio ha contribuito a far emergere le difficoltà della sistema di potere di Putin, e a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina sta andando tutto secondo i piani. L’Ue confermerà il convinto sostegno al popolo ucraino. La chiara posizione del governo italiano è riconosciuta e apprezzata dai nostri partner e rafforza il peso della nostra nazione. Seguiamo con grandissima attenzione e sosteniamo pienamente gli incessanti sforzi e l’azione diplomatica del direttore generale dell’AIEA Grossi: dopo l’esplosione della diga di Kakhovka siamo preoccupati che la centrale di Zaporizhzhia possa essere usata come strumento di guerra. È dovere di tutta la comunità internazionale vigilare perché una simile catastrofe non avvenga”.

BCE: “L’inflazione è tornata a colpire l’economia, è un’odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione, ma la semplicistica ricetta dell’aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L’aumento dei prezzi non è figlio di un’economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia”.

Sicurezza: “Non è mutata la fase che l’Europa, l’Occidente e il sistema internazionale stanno vivendo, la sicurezza in tutti gli ambiti, sociale ed economico, rimane la priorità del nostro lavoro quotidiano. La difesa della sicurezza e della libertà non può prescindere dal partenariato strategico fra Ue e Nato. In vista del vertice Nato a Vilnius, domani prima dell’avvio dei lavori del Consiglio è previsto un incontro di lavoro con il segretario generale della Nato Stoltenberg”.

Migranti: “E’ stato riconosciuto finalmente che la migrazione è una sfida europea e richiede risposte europee, e si fa sempre più strada l’approccio che mira a superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari, Paesi di primo arrivo e di destinazione. Si comincia a comprendere che se si vuole affrontare alla radice il problema della migrazione, ci si deve porre il tema dello sviluppo dell’Africa. Una vasta regione che possiede risorse, a partire da quelle energetiche, cruciali per l’Europa, che tuttavia dovrebbero andare prima di tutto a beneficio dei popoli che ne sono detentori. L’obiettivo è garantire prosperità, pace e amicizia durature con un modello di cooperazione che deve essere paritario, non predatorio”.

Popolari

Exit mobile version