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Napoli e Volla. Clan Contini, operazione dei Carabinieri con arresti e sequestri

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Per delega del Procuratore Distrettuale f.f. si comunica che, in data odierna, in Napoli e Volla, il Nucleo Investigativo di Napoli e la Compagnia di Napoli Stella hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 16 persone, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e false fatturazioni per operazioni inesistenti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan Contini. In particolare, all’esito dell’attività di indagine, sarebbero emersi:

– la connessione di tali reati al settore del gioco d’azzardo, controllato in modo monopolistico dal clan nel quartiere Vasto – Arenaccia;

– condotte estorsive ai danni di debitori per ottenere la restituzione della somma capitale prestata e degli interessi pattuiti;

– il ricorso a società cc.dd. cartiere che, destinate a giustificare operazioni inesistenti con l’emissione di fatture false, avrebbero ricevuto e “ripulito” il denaro di provenienza illecita, tra cui proprio quello originato dalle bische clandestine;

– episodi di fittizia intestazione di beni, funzionali all’ipotizzata attività di riciclaggio ed all’elusione dei controlli antifrode.

Il GIP inoltre ha disposto il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di quote societarie nella disponibilità degli indagati nonché di oltre 3 milioni di euro. I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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