Violenza giovanile e dispersione scolastica sono carenze strutturali nella città di Napoli, e la scuola dovrebbe essere il primo argine a questa deriva. Eppure, a partire dall’anno scolastico 2024/25, il Ministero dell’Istruzione e del Merito propone un piano di dimensionamento che cancellerà plessi scolastici sia nella Città Metropolitana di Napoli, ben 36, sia nell’intera la Regione Campania, per un totale di 120 istituti, il numero più alto in Italia.
Per questo Vincenza Amato, Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, e Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico, annunciano che l’intero gruppo consiliare del Pd ha firmato e presenterà una mozione sul tema nella prossima riunione dell’assemblea: “E’ un documento che vuole stimolare l’amministrazione Manfredi a essere capofila di una protesta costruttiva, affinché l’Anci sproni il Governo centrale a cambiare rotta, orientando
piuttosto l’azione su percorsi di reinserimento sociale dei giovani e di educazione alla legalità”.
Il piano, allo stato attuale, prevede che siano accorpati tutti gli istituti scolastici con meno di 900 iscritti. “In questo modo – sottolineano Amato e Acampora – si punta solo a ridurre i “costi”,
dimenticando che la popolazione studentesca in Campania cresce, che nella Città Metropolitana di Napoli il rapporto tra studenti e classi è già inferiore alla media nazionale, che nella nostra città oltre 2.000 tra bambini e ragazzi sono segnalati per dispersione scolastica, dalle periferie est e nord come nel centro antico”.
Il Comune di Napoli sta portando avanti con coraggio il Patto Educativo per la Città metropolitana “Generazione Futura”, inserito nel più ampio programma nazionale previsto dal PNRR Istruzione contro le povertà educative. “E’ evidente tuttavia che questo sforzo sarà
compromesso – chiariscono Amato e Acampora – se il Governo, anziché impegnarsi per obiettivi ambiziosi come tempo pieno effettivo nelle scuole primarie – nei fatti le smantellerà con questo piano scellerato. Ecco dunque il senso della nostra mozione: rendere il
Comune protagonista di una battaglia a tutto campo, al fianco sia della Regione Campania, sia di quel grande movimento fatto di tanti dirigenti scolastici, sigle sindacati e amministratori locali, di tutti i colori politici”.