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Cessione Sapna, Nocerino convoca la commissione Trasparenza: “Futuro incerto, occorrono strategie”

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Dopo l’intervento della Corte dei Conti regionale, che ha giudicato la cessione della Sapna dalla Città Metropolitana agli Ato (ambito territoriale ottimale) una “operazione non sostenibile dal punto di vista economico e finanziario”, il futuro della società che gestisce gli impianti per il trattamento dei rifiuti nell’area metropolitana di Napoli appare sempre più incerto. Peraltro, oltre alla Corte dei Conti, è intervenuta anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con una serie di rilievi.

Per questo il presidente della Commissione Trasparenza della Città Metropolitana, Giuseppe Nocerino, ha convocato una seduta della Commissione per lunedì 26 giugno, alle 11,30 in prima convocazione e alle 12 in seconda convocazione. Nocerino, nello specifico, chiede di sapere se vi sono stati aggiornamenti “sull’avveramento delle condizioni suspensive legate ai pagamenti per la cessione delle quote della Sapna” e se la stessa Sapna ha pianificato le attività nell’anno 2023Spiega l’esponente di Fratelli d’Italia: «Conoscere il futuro della Sapna vuol dire conoscere anche e soprattutto quanto i costi della società peseranno sui conti dei cittadini della Città Metropolitana. Sono stato il primo a sollevare perplessità sulla cessione di Sapna agli Ato: ora è il momento della svolta e di pianificare strategie che abbiano come obiettivo la riduzione delle tariffe, oltre che un servizio efficiente».

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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